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que superficie sferica, deve finire in sè stessa. Se fosse altrimenti, co’ teloscopj coi quali osserviamo le montagne della luna dovremmo vedere fino ai confini della terra, e, per dir poco, vedere dalle nostre torri di Koenigsherg quelle di Danzica, di Pillau, e le coste della Svezia e della Danimarca. Dalla cima dell’Etna, punto di Europa dove indubitatamente abbiamo la più estesa veduta, co’ più forti cannocchiali non si scoprono nè la Grecia nè la Sardegna nè le coste dell’Affrica; appena si vedono gli scogli di Malta ed una piccola parte del mare mediterraneo. Per qual ragione? perchè la superficie della terra, per mezzo della sua curvatura non interrotta, si sottrae insensibilmente all’occhio nostro. Se tra due punti della superficie di un globo si vuole tirare una linea retta, questa dovrà attraversare una parte della massa del globo istesso, e le sue estremità sa- ranno riunite da una curva che passerà nella superficie. Ora applicandosi l’occhio ad uno di questi punti, non si potrà giammai vedere l’altro, se pure lo spettatore non s’innalzi al disopra della curva tanto, che possa scoprire l’intiero arco. Chi mai’potrebbe non contemplare un eclisse lunare?