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la relatività e l'etere 147


la luce solare si propaga attraverso l’etere, allora, io ammetto, voi date una risposta al problema: Maxwell l’ha data nel 1863. Così se voi assumete che il sole, e naturalmente l’intero sistema solare con lui, si muova di moto continuo nell’etere con una velocità conosciuta, poniamo 1000 miglia al secondo, voi potete dare egualmente una risposta definita al vostro problema. Ma — e qui è il punto cruciale della questione — le due risposte sono differenti. Quale delle due è la buona?

Fisico. Evidentemente la prima è buona se il sole è in riposo nell’etere, e la seconda se il sole ha una velocità costante di 1000 miglia al secondo.

Matematico. Sì, ma noi siamo d’accordo che «in riposo nell’etere» non significa niente e una «velocità costante di 1000 miglia al secondo per l’etere» pure non significa niente. Se noi tentiamo di attribuire un significato a ciò, tutti i fenomeni naturali ci costringono ad ammettere lo stesso significato per ambedue. Di conseguenza io trovo la vostra risposta senza significato.

Nella stessa maniera noi troviamo che tentare di dividere l’energia nelle differenti parti dello spazio conduce ad un’ambiguità che non può essere risoluta. Sembra naturale supporre che il nostro tentativo è sbagliato e che la partizione dell’energia attraverso lo spazio è illusoria.