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in questi pochi anni di redenzione noi fummo troppo spesso indegni di tanto bene; e forse la libertà nostra non fu da noi tanto adoperata a distruggere quel primato degli italiani che pur sorrideva ai nostri padri in catene, non molti anni sono.

Ma com’è che abbiamo potuto riscuoterci improvvisamente nell’attimo?

Per questo, o signori. Perchè il popolo, il popolo buono, ha, per la prima volta dopo la Rinascita, cooperato alla vittoria d’Italia.

Ecco perchè io vedo un segno ideale che direttamente parte di lassù e giunge a noi quasi con religione.


In questa guerra — e ormai ritornati allo scopo restiamoci — in questa guerra la Nazione italiana viene compiendo la maggior prova.

L’Inghilterra era potente ricca e difesa dal mare, del quale era signora.

La Russia ricchissima d’uomini, con un terreno sterminato che la isola come un mare, e con un popolo per la più gran parte assuefatto ai disagi, atto alla guerra per consuetudine, per esperimento recente e per abito all’ubbidienza.

La Francia era ricca e, se bene fosse avvelenata dalla rettorica come noi, aveva intatto il sentimento anzi l’ostentazione del sentimento nazionale. Chi diceva in quella prodigiosa terra di non amare la patria, era come uno che è sicuro della sua donna e