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esterno, dice che dopo aver per lungo tempo premuto uno de’ suoi occhi, nel rivolgerlo casualmente ad altra parte vide nell’opposta parete risplendere una sfera di fuoco1. Poco più oltre narra che una notte, mentre coricato sul suo letto comprimeva fortemente sopra un molle guanciale i prominenti suoi occhi aveva veduto un grandissimo splendore2.

Tali notabili osservazioni si trovano in quel trattato del Porta, nel quale, secondo uno scrittor francese, alro non si dovrebbe trovare che cose comuni mescolate ad errori3. Se questi con maggior diligenza e senza prevenzioni avesse esaminato l’ottico volumetto dell’illustre napoletano, non ne avrebbe dato un sì ingiusto giudizio, nè avrebbe temuto d’abusare dell’indulgenza del lettore facendone una ragionata analisi.

13. Nel trattato De refractione optices trovansi anche descritte alcune importanti osservazioni relative ai colori accidentali passaggeri. «Se si guarda, dic’egli, lo splendore o il globo stesso del sole, ov-

  1. De refr. opt. Lib. VIII, prop. 2.
  2. De refr. opt. Lib. VIII, prop. 3.
  3. «Jean-Baptiste Porta a écrit sur l’aimant; il a tâché d’expliquer quelques phénomènes magnétiques. J’aurai bientôt occasion de montrer que ses explications sont bien loin d’être satisfaisantes. Il a laissé un Traité sur les Réfractions en neuf livres; mais, il faut l’avouer, cet ouvrage ne renferme que des choses communes mêlées d’erreurs. Ce seroit abuser de l’indulgence du lecteur que d’en parler avec détail.» (Libes, Histoire philosophique des progrès de la physique t.I, p.258). Il Libes non ommise di esporre la strana e vanissima spiegazione data dal Porta dell’attrazione magnetica (Hist. philos. des progrès de la physique t.I, p. 170), ma non notò nè pure una delle molte verità da quest’illustre fisico insegnate intorno al magnetismo.