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banda militare elegantemente vestita; tutto questo convoglio, rimorchiato dalla locomotiva, la Lombarda, spiccossi immantinenti da Monza, e compì la corsa della lunghezza di ben tredici mila metri, nello spazio di diecinove minuti arrivando felicemente alla stazione di Milano fra un’onda festeggiante e meravigliata di popolo.
Le lodi per l’esecuzione di quest’opera, che apre un’era novella all’industria ed alla prosperità del nostro paese, si debbono tutte al nobile signor concessionario Putzer, e per la parte tecnica all’ingegnere signor Giulio Sarti, che primo fra gli ingegneri italiani ebbe l’onore di dirigere e condurre a termine una strada di ferro.
La tavola in testa di questo fascicolo, rappresenta la stazione della strada ferrata in Milano. Il giorno 18 la strada è stata aperta al pubblico e per solito si fanno quattro corse al giorno di andata e quattro di ritorno. Ai primi posti si pagano aust. lir. 1.50, ai secondi aust. lire 1, ed ai terzi cent. 75.
Il concorso è immenso ed è tale che i vetturali di Monza sono appena sufficienti per ricondurre a Milano tutti coloro che si portano colà coll’idea di ritornare tosto a Milano, e non lo possono, perché trovano molti biglietti già presi; così anche i vetturali godono in questo momento di un vantaggio anzichè sentirne discapito.
Per essersi ostruita una delle macchine, l’Impresa è stata obbligata il giorno 28 di sospendere per alcuni giorni le corse, ma queste riprenderanno il giorno 2 settembre, e speriamo che l’Impresa saprà d’ora innanzi prevenire simili inconvenienti.
G.