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sommo Pontefice Pio IX felicemente regnante, con suo Breve 22 agosto 1851, che incomincia Ad Apostolicae Sedis, e dichiariamo essere dal medesimo Breve già implicitamente condannato l’opuscolo che ha per titolo Il Professore Nuytz a’ suoi concittadini, col quale temerariamente si difendono le medesime proposizioni nei trattati suddetti proscritte.

Ricordiamo pure, che in vigore del citato Breve le censure, che s’incorrono da’ contravventori a tale proibizione (che sono la sospensione a divinis per gli ecclesiastici, e la scomunica maggiore per i laici) restano riservate al supremo Gerarca, e che s’incorrono egualmente da quanti non consegnino agli Ordinarii li prefati libri, ancorché non li leggessero.


VII.

Quanto poi agli altri libri e giornali che non sono qui nominati, e che sarebbe impossibile di tutti comprendere, e riguardo a quelli che si potranno riprodurre con altri titoli, conservando però le medesime malvage tendenze e dottrine, ad imitazione di altri veneratissimi Prelati cattolici1

  1. Per tacere di molti altri esempi che ci diedero i Vescovi cattolici, segnatamente della Francia, nella condanna di libri e giornali cattivi, citiamo soltanto alcuni recenti. I Vescovi della provincia ecclesiastica di Quebec nel Messico, fra le altre disposizioni date con una loro Circolare al clero e Pastorale al popolo, condannano la lettura di ogni trattato,