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municipali. Vi pare che calzi il paragone colla lettera o coll'articolo di Filippo Turati?

No, neppure il ricordo delle dolci somarelle dei miei anni giovanili mi avrebbe mai spinto a cosiffatta eresia!


Ed ora, riabilitato il quadrupede, veniamo al cristiano. E dico subito che, se l’ingratitudine non fosse femmina, della suscitata polemica le suffragiste — più di chiunque — dovrebbero essermi riconoscenti. Ecco infatti che, per effetto di quella lettera, che mi fa testa di turco a tanti strali, la questione del voto femminile, ch'io avrei trattato con insufficiente rispetto, viene sul proscenio, sbuca dall’oscurità, si vendica dei sorrisi ai quali sembrava condannata.

Salutem ex inimicis! dovrebbero ripetere le donne che san di latino.

E non solo sopra queste colonne. Nell’Avanti! del 1° aprile — la data non include malizia — prima la dott. Bice Sacchi, dalla colonna delle “varietà„, mi scaglia tutto un arsenale di piccole ma contundenti armi femminili, accusandomi, con tutta la coorte socialista mascolina, di gretto utilitarismo, di sottile ipocrisia e di terrore verde del ridicolo. Nell’Alleanza di Pavia, accorre a rinforzo la signora Carmela Baricelli, sospettandomi di dubitare, con un certo Concilio ecumenico, che anche la donna abbia un’anima. E altre, altrove, rincalzano, che non tutte ricordo. Così la polemica dilaga e il mio supposto boicottaggio è miseramente fallito!

Non me ne dolgo; e rispondo subito alla Kuliscioff (a fortiori avrò risposto alle altre, più femministe e suffragiste e meno socialiste) che, anzi, vivissimamente me ne compiaccio.

Se, movendo alle Indie, avrò, come Colombo, scoperto l’America; se, cercando la formula dell’oro, avrò inventata la chimica, come gli alchimisti; se, constatando e deplorando l’assenza delle donne dalla politica, avrò contribuito a suscitarne la presenza;.... mi assalgano pure