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vinti del suffragio universale non ne avrebbero forse ragione di rammarico. Toccato nella sua corda più sensibile, la corda elettorale, il partito socialista si farebbe allora sul serio banditore del suffragio universale — non più confinato in qualche ordine del giorno, o evocato come semplice espediente parlamentare — e vorrebbe allora, immediatamente, per le donne lavoratrici tutte quante, l’arme già concessa, come privilegio di classe, alle donne della borghesia.

La propaganda pel suffragio universale, calda di convinzione, fervida di fede nell’avvenire — diretta ai contadini, schiacciati dal medioevale giogo delle camorre meridionali e del vandeismo settentrionale — alle donne, doppiamente martiri, della loro miseria e dell’egoismo mascolino — una propaganda, cui è giocoforza, per trionfare, metter in luce le infinite ingiustizie che opprimono i più rejetti, i più dimenticati, i più sfruttati — una cosiffatta propaganda è la sola che possa infondere una nuova giovinezza al nostro partito.

Il partito socialista in Italia soffre di vecchiezza precoce. Qualche cosa s’è inaridito, alle sue fonti, e quello, che doveva essere torrente impetuoso, minaccia di assottigliarsi a rigagnolo pigro, sboccante nei paduli di Montecitorio. Perciò i giovani non vengono a lui e cercano altre vie; quelli che ci vengono ancora, e, in mancanza di contenuto idealistico più alto, si dànno alla propaganda anticlericale la più volgare, che urta il sentimento delle masse e che le allontana, troverebbero — in una forte agitazione pel suffragio veramente universale, senza restrizioni — un aere ossigenato pei loro polmoni morali, un alimento alla loro avidità di espansione e di lavoro; rifluirebbero allora essi, numerosi ed ardenti, nelle nostre file; e ci renderebbero la vita. Se anche, nella critica ai vecchi commilitoni, saranno talvolta ingiusti, eccessivi, misconoscenti, poco importa, anzi non importa affatto; purchè siano salutare correttivo alla saggezza e alla prudenza dell’età critica — ohimè! non l’hanno le sole donne! — degli uomini politici.

Un’ultima parola, e questa, ed è di preghiera, alle compagne socialiste.