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Suffragio universale a scartamento ridotto

(Dalla Critica Sociale, 16 aprile 1910)



.... 0 idealismo umano,
affogati
.... CARDUCCI.


La mia replica sarà breve.

Non è piacevole, lo confesso, sopra una questione di sostanza e che sta molto a cuore, dissentire da chi ci fu compagno di lotta e di lavoro, in una vita comune di un quarto di secolo, con perfetta solidarietà, e, per un ventennio, anche su questa Rivista. E avrei ben volontieri rinunziato a questa polemica in famiglia, se Turati, qui, non fosse stato l’interprete fedele dei nostri compagni più autorevoli, del Partito, del Gruppo parlamentare, del Comitato pel suffragio universale. Ma allora le smentite e le confutazioni sarebbero venute da altri: l’ortodossia del Partito, geloso delle sue tradizioni novatrici e rivoluzionarie, avrebbe condannata l’eresia individuale. Ma una qualsiasi reazione si attende invano; e, per temeraria che appaia questa mia insurrezione, ad armi impari, contro tutte le “autorità costituite„ del socialismo italiano, ....à la guerre comme a la guerre, e proseguiamo il dibattito!

Alla mia “requisitoria„ contro l’illogicità e il filisteismo della misoginia elettorale dei socialisti, Turati insorge protestando che giammai, nè a lui nè al Comitato, passò per la mente di escludere le donne, sia dall’estensione del suffragio (malgrado la “nessuna influenza immediatamente benefica„ di codesta “aggiunta contemporanea„), sia dalla campagna per conquistarlo. Nessun dubbio che, in una proposta di legge, che venisse dal Gruppo, le donne sarebbero for-