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tori. Forse le donne non sono operaie, contadine, impiegate, ogni giorno più numerose? Non equivalgono, almeno, al servizio militare la funzione e il sacrificio materno, che danno i figli all’esercito e all’officina? Le imposte, i dazî di consumo, forse son pagati dai soli maschi? Quale degli argomenti, che valgono pel suffragio maschile, non potrebbe invocarsi ugualmente per il femminile? Domandate ai socialisti belgi ed austriaci se l’aiuto delle lavoratrici, nella loro campagna pel suffragio, non ebbe “alcuna influenza benefica immediata„! Vi risponderanno che proprio nelle donne trovarono i più coraggiosi entusiasmi e le maggiori abnegazioni. Così fu che, in Austria, allorchè quel proletariato fu presso alla vittoria, le donne, che avevano lottato strenuamente, non già per competizione di sesso o in vista di un lusso politico, ma per urgenti interessi di classe, non accamparono egoistiche pregiudiziali, considerarono la vittoria come vittoria comune, liete dell’arme procurata ai compagni, sicure di non essere più tardi dimenticate.

Il voto è la difesa del lavoro, e il lavoro non ha sesso. I pericoli del suffragio universale, se pericoli annida — nè sarebbero maggiori di quelli d’ogni altra libertà — anch’essi sono comuni ad ambo i sessi e non hanno che un solo correttivo: l’educazione che nasce dall’esperienza del diritto esercitato. Se il suffragio universale servì al dispotismo di un Bonaparte, alle velleità dominatrici di un Boulanger, non servì meno, quando fu più illuminato, a difendere e consolidare la libertà e la repubblica, meglio d’ogni guardia nazionale.

Ben vero che l’elemento femminile, oppresso dalla insufficienza dei salarî e dal peso immane delle faccende domestiche, che ne assorbe anche le ore e i giorni di riposo, non può accorrere, quanto il maschile — e il fenomeno è comune a tutti i paesi — nelle organizzazioni economiche del proletariato. Ma è questa una ragione di più per chiamarlo alla conquista del diritto politico, che ridesti, in queste ultime fra gli oppressi, la coscienza di classe, la coscienza di donna, di madre, di cittadina. Per sè, che han più bisogno di difesa, e per la causa comune.

In Prussia, mentre scrivo, la democrazia socialista porge un grandioso esempio di solidarietà, non di-