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IL VICARIO DI WAKEFIELD.
CAPITOLO PRIMO.
Io fui sempre di parere che l’uomo onesto che si marita ed alleva molta famiglia sia più utile di colui che cinguettando solamente di popolazione vive scapolo tutta sua vita. Però appena, dopo un anno ch’io ebbi assunti gli ordini sacri, rivolsi seriamente il pensiero al matrimonio, e mi elessi la sposa con quell’istesso senno con cui ella si scelse la veste nuziale, non badando ad una gentile e splendida apparenza, ma alle qualità da poterne trarre buon uso. A dir vero, ella era una donna d’ottimo cuore, di condizion ragguardevole, e per educazione la cedeva a ben poche altre gentildonne di contado. Senza tanto compitare, ella leggeva qualunque libro inglese, e nessuna la superava nel confettar frutti, serbar carni salate, ed in apprestar vivande d’ogni sorta. Ella si vantava altresì di esser saputa nella masserizia di una casa; io però non m’avvidi mai che per opera di tutta la di lei accortezza noi avanzassimo in fortune.
Ciò non pertanto noi ci amavamo a vicenda tenera-