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tanti il breve differente ordine, ma assicurarsi in seguito la fiducia del pontefice, che lo confermò, e conservarsi colla sua saviezza la ben difficile popolarità dei due partiti sino al presente.

L’impianto della commissione di Foligno ci venne comunicato da alcuni amici; e dovemmo per questa cognizione convincerci della dottrina, e probità del vescovo commissario. Nè s’incontri contraddizione in udendo, che tutte le comuni se ne disgustarono a segno da far determinare qualche zelante funzionario alla rinunzia del proprio impiego. Varii membri di questo consesso abusarono della buona fede del presidente, e fu inteso per qualche giorno replicato maledire dai popoli, che lo tacciavano da ipocrita, e da sleale. Il tempo peraltro squarciò il velo di tanto errore in una questione insorta tra il marchese..., e il segretario della commissione.

Varie lettere di sedicenti anonimi profeti furon trovate nello scrittoio di monsignor Cadolini. Queste lettere contenevano dottrine sante insieme a furbe