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capanna, entrando e riescendo di continuo; perchè qualcuna trovava sempre tra i mattoni un bacherozzolo. Le anatre, accovacciate, ora guardavano l'acqua.

Egli si dimenticò anche della matrigna e di Dinda: gli pareva d'essere solo e di amare. La Casuccia doventava così fertile che nell'aia non entravano più i prodotti del podere. Vendeva il fieno a carrate; faceva fare una mezza dozzina di pagliai, tutti in fila, in modo che dalla strada fossero visti; le viti doventavano grosse il doppio, con certi grappoli che gli ricordavano quanto da ragazzo gli eran piaciuti quelli della Terra Promessa e come aveva avuto voglia di piangere perchè Mosè era morto prima di arrivarvi; il grano faceva certe spighe che si sentivano pesare tenendone anche una sola in mano. Berto, Tordo e Picciòlo doventavano buoni e così alacri, che anche da vecchi li teneva sempre con sè.

Egli sposava una donna abbastanza ricca, piuttosto bella, senza tante ambizioni; ma avrebbero ricomprato un calesse e un cavallo, e la domenica sarebbero andati dentro Siena; a sentir suonare la musica.

Allora, cominciò a buttare dietro l'aia certi pezzacci di mattoni e di calcinacci vecchi, pensando di farla poi spazzare da Ilda. Pensò anche di comprare un ciòtolo di vernice, perchè gli usci ne avevano bisogno.