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d’abbattimento; e aumentava la sua sofferenza, irritava il suo male, allargava le sue macchie.
Quale era stata la cagion vera della partenza di Elena, nel marzo del 1885? ― Molte dicerie eran corse in quel tempo e nel tempo del matrimonio di lei con Humphrey Heathfield. La verità era una sola. Egli la seppe da Giulio Muséllaro, per caso, in mezzo a chiacchiere inconcludenti, una sera, uscendo da un teatro; e non ne dubitò. Donna Elena Muti era partita per affari di finanza, per combinare “un’operazione„ che doveva trarla da gravissimi imbarazzi pecuniarii causati dalla sua eccessiva prodigalità. Il matrimonio con Lord Heathfield l’aveva salvata da una rovina. Questo Heathfield, marchese di Mount Edgcumbe e conte di Bradford, possedeva ricchezze considerevoli ed era alleato con la più alta nobiltà britanna. Donna Elena aveva saputo far le sue cose con molto accorgimento; aveva saputo escir dal pericolo con un’abilità straordinaria. Certo, i suoi tre anni di vedovanza non parevano essere stati un casto intermezzo preparatorio alle seconde nozze. Non casto e neanche cauto. Ma, senza dubbio, Donna Elena era una gran donna....
― Ah, mio caro, una gran donna! ― ripetè Giulio Muséllaro. ― tu lo sai bene.
Andrea tacque.
― Ma non ti consiglio di riavvicinarti ― soggiunse l’amico, gittando via la sigaretta che tra una chiacchiera e l’altra gli si era spenta. ― Riaccendere un amore è come riaccendere una sigaretta. Il tabacco s’invelenisce; l’amore, anche. Andiamo a prendere da una tazza di tè dalla