da che il mondo guasto è quasi pieno di simili huomini? & à ristamparne uno di nuovo come dev’essere è quasi impossibile. Poi ancora voi sapete che questi tali si trattano più alla dimestica che non si farebbeno i nobili & virtuosi; alli quali se deve havere maggior rispetto in tutte le cose. Vien anco che à Principi e Signori non vien quasi mai detta la verità.
- P.
- O come mo voi dite il vero. Io mi ricordo haver letto in un Dialogo, che la verità non entra mai dove stanno i Prencipi, & Signori, perchè è ritenuta & ributtata da quelli che guardano la porta. Sì che voi dite bene che questa non perviene quasi mai all’horecchie del Prencipe, che sono le porte, & però non essendo proposto questo per il migliore, che veramente è il meglio, & quello non essendo scoperto per quello che è i Prencipi rimanghino serviti il più delle volte da peggiori. Sarebbe quest’anco in vero bonissima ragione, la quale vò dir’io, se ben toccasse dirla à voi, & è che i Signori tal hora sono ostinati, & per voler far miracoli alle volte favoriscano uno, & di un asino ne fanno un destriero, inalzandolo à gradi honorati, il quale meriterebbe disfavore & di essere abbassato, & per contrario molte volte diffavoriscano quello & lo abbassano che degno saria d’ogni favore, & di essere inalzato.
- C.
- Non credo che in questo numero de’ Signori comprendiate il vostro gran Cardinal Alessandro Farnese.
- P.
- Ne esso per certo ne molt’altri Prencipi e Cardinali i quali so ben che mal la farebbeno molti virtuosi senza il lor pane, à tanta miseria & tristitia è ridutto il mondo: hor da questo inalzare & abbassare deriva bene spesso la bona & cattiva fama ancora di questi e di quelli. Come per lo più si vede che ciascun si move à lodare ò vituperare quelli che sono più famosi & in più credito appresso à prencipi.
- C.
- Questo è verissimo in tutti gli essercitij virtuosi, & ci sarebbeno dell’altre ragioni à provarlo ancora se noi volessemo prolungarsi, ma non essendo di mestiri trapassiamo più oltra.
- P.
- Trapassiamo di gratia di sapere perche causa non havete dato fuori il terzo libro che prometteste nel proemio? & se pur lo darete quando sarà? perche questo parmi che habbi ad essere la conclusione di tutto l’intento vostro, & per vero è quella che più si desidera in ogn’opera.
- C.
- Molti auttori hanno fatto il simile, che havendo promesso di dar fuori tutta una lor compositione over opera, ne hanno poi dato parte, & parte se ne hanno riserbata ò per vedere che apporti il grido de gl’huomini sopr’essa, che se sarà biasimata à torto ò con ragione, potranno nel seguente emendarla, scusarsi, & diffondersi dalli biasimi & calunnie che à torto le furono dati. Se la riserbano ancora bene spesso ò per non haverla loro così ben limata come desiderano, ò per vedere il desiderio de i lettori in aspettarla; percioche se la parte prima sarà loro piaciuta, non è dubio alcuno che desideraranno anco di leggere la seguente, & così l’autore pigliando questo giuditio da sì fatto desiderio che lor debbi essere grata, di poi limata, la manda fuori appresso alla prima; non così però ho fatt’io, che havendo publicati