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IL BUON CUORE 253


opportune, condite di sale cristiano, che preservano e guariscono dalla corruzione. Una buona parola a tempo val cento prediche.

Ma se vi è, continua lo stesso oratore, una sordità e una mutolezza riprovevole, vi ha pure una sordità commendevole e buona. E’ sordità commendevole e buona il non ascoltar le mormoraziion_ le maldicenze, le calunnie; sordità commendevole il chiudere gli orecchi a brutti discorsi, a racconti indecenti, a cattive suggestioni di chi vi tentasse al male; sordità commendevole il non prestare orecchio a chi vi dà cattivi consigli, o di togliere l’altrui, o di cagionare del danno, o di far vendette per ingiurie ricevute. Vi sono di quelli che vi vogliono distogliere dal seguire una vita cristiana, che vi dicono che per salvarsi non è poi necessario far tutto quello che si dice; non è necessario mortificare le passioni; che certe cose non sono quel gran peccato che si crede; che il mondo è,fatto per goderlo; che a fare il bene si avrà tutto il tempo quando si sarà,vecchi; che a convertirsi ci sarà sempre il tempo? Allora è il momento di fare il sordo, di non ascoltare. Vi hanno di quelli che vogliono intaccar la vostra fede e togliervela, che vi dicono che non bisogna poi lasciarsi spaventare dalle minaccie dei sacerdoti, che non bisogna, aver paura delninferno, e vanno avanti con spropositi l’uno maggiore dell’altro? Fare il sordo, fare il sordo, non dar retta alle loro empietà, andar via dritti per la vostra strada, senza lasciarvi nè arrestare, nè fuorviare.

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Così pure vi è tempo di parlare e tempo di tacere, e quando è tempo di tacere, la mutolezza è degna di lode. Tale è il non parlare contro del nostro prossimo, il non pubblicare í difetti e i peccati altrui; quando si sente gli altri a sparlarne e non si può impedirlo, tacere almeno e non assecondarlo. Tale è il silenzio dinanzi alle ingiurie che vi venissero fatte, gli affronti, i cattivi trattamenti, sopportando tutto in santa rassegnazione per amor di Dio. Tale é il non permettersi parole inutili in Chiesa, dove la santità del luogo ci deve inspirare un riverente silenzio, che non deve essere interrotto che dalle preghiere e dalle lodi a Dio. alla Vergine, ai Santi. Tale finalmente è il non riportare ad altri quello che vedeste od udiste fatto o detto da un terzo contro di lui, ma attenersi all’avviso dello Spirito Santo il quale dice che udendosi parola ingiuriosa al prossimo, la si seppelisca, la si faccia morire in sè, non producendo questi rapporti che odi, liti, risse, discordie accanite, interminabili. Astenetevi sopratutto dal riportare le parole riportate; se indifferenti finiscono ad essere cattive, se vere finiscono ad essere false.

Vi ha quindi una sordità riprovevole, ed è quella di chi non vuol sentire il bene, e vi è una sordità conimendevole*, ed è quella di chi si proibisce di sentire il male. Così vi ha parimenti una riprovevole mutolezza,

ed è quella di chi tace quando dovrebbe parlare, e vi,ha una mutolezza commendevole ed è quella di chi giustamente tace quando non deve parlare. L’amor di Dio, l’amor del prossimo, il bene dell’anima vostra, il bene dell’anima altrui, il desiderio di mantenere la pace con tutti, l’esempio (li Cristo e dei Santi, la prudenza cristiana, vi insegneranno quando sia il momento di ascoltare o di fare il sordo, di parlare o di fare il muto. Chi riuscisse in ciò sarebbe già per metà santo. L. V.

Vangelo della Domenica I dopo la Decollazione

Testo del Vangelo.

In quel tempo giunse a notizia di Erode Tetrarca tutto- quel che facevasi da Gesù, ed egli stava coll’ani mo sospeso, perchè alcuni dicevano, clic Giovanni era risuscitato da mante; altri poi che era comparso Elia, ed altri che uno degli antichi profeti era risorta. Ed Erode diceva: A Giovanni feci io tagliare la testa. Ma. chi è costui del quale sento dire siffatte cose 2 E cercava vederlo. E ritornati gli apostoli, raccontarono a lui tutto quello che avevano fatto; ed egli presili seco, si ritirò a parte in un deserto del territorio, di Bethsaida. La qual cosa risaputasi dalle turbo. gli tennero dietro: ed Egli le accolse e parlava loro del Regno di Dio, e risanava quei che ne avevano bisogno. (S. LUCA, Cap. cc.

Pensieri. Nelle ansie che Frode prova all’annunzio della. grandi opere compiute da Gesù, colla voce del pop() Io che Gesù fosse Giovanni Battista redivivo, quel Giovanni che egli aveva fatto uccidere, i Santi Padri ravvisano d’anima colpevole tormentata dal rimorso. Osserviamo: il rimorso è una pena immancabile a.chi fa male; eppure, a chi ne approfitta, qual grazia grande è il rimorso!

Il rimorso è una pena immancabile a chi fa male. Se c’era qualcuno che non dovesse avere rimorso era Frode. Egli aveva fatto uccidere Giovanni; ma egli era re, re assoluto. Chi poteva chiedergliene ragione? chi poteva.punirlo? I suoi sudditi, i suoi ministri gli erano tutti ossequenti: i suoi nemici, che certamente ne, aveva non fossero altri i discepoli di Giovanni, erano impotenti. Lo stesso’, Erode poteva crearsi un po’ d’i ragione attenuante al suo delitto, pensando che la morte di Giovanni egli *non l’aveva ordinata per malanimo, per un senso di crudeltà: no, egli l’aveva ordinata per soddisfare il desiderio di persone care; egli vi era quasi stato obbligato da un motivo lodevole, per non mancare di parola: aveva detto alla figlia di Erodiade, in premio della sua eleganza nel ballare, chiedi quello che vuoi e te lo darò.... Aveva sbagliato nel prometter troppo, nel prometter in un modo così incondizionato; quando la figlia di Erodiade, per instigazione della madre, gli aveva chiesto itl capo di