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240 IL BUON CUORE


TERESINA FARINELLI.

Una personcina minuscola, un viso arguto, cuore gramle. ed una più grande volontà di fare del bene. A vederla in quell’angustia della persona, nessuno avrebbe pronosticato una vita;unga; e visse i suoi 71 anni, lavorando dapprima col padre clic aveva 1111 negozio a porto Tb•incse. poi lavora ndo sempre per l’altrui bene. Era il suo spirito come mi piceido •speceltio profondo, dove si riflettevano con vitalità perenne i sensi dell’amicizia e le lacrime -del prossimo. Si può dire clic in questi due affetti ardesse sempre e•si sia venuta consumando kl buona signora Teresina. E 11011 éotenta di sentire e di vivere in se stessa l’amicizia ed il dolore altrui, amava diffondere in altri il sentimento suo cercando alleati nelle opere buone. Non si ricorreva mai inutilniente alla signora Farinelli; dove non giungevano le sue forze, trovava modo di interessare, di imnietosire ce-, ncscenti e amici: e non si dava pace tino al bene compiuto. I beneficati da lei sono un lunghissimo’ stuolo. A questa stia funzione di altruismo delicato e incessante aveva potuto dedicarsi in modo anche più largo e più orgzmico mediante la Società dei Piceoli (1,atributi,.di cui fu Per molti anni la Vice presidente. Tale Società, che vive delle quote piccole davvero di moltissimi soci, lavora in quello strato di indigenti che non hanno il domicilio utile per il patronato di. altri ent,i cittadini; è tutta una popolazione fluttuante che passa ’per la grande città coi suoi dolori, le tristi necessità della vita; stretta nell’assedio della disoccupazione, dei debiti, della fame quotidiana. Questo il campo d’azione della «Società dei Piccoli» di cui la Farinelli era un vivissimo cuore. In questa onda oscura di gente la povera Farinelli ha lasciato — passando — una bella scia fosforescente, che dura -e durerà nella memoria di molti. Ma ciò che non tutti seppero è che la signora Teresina rappresentava anche una- tradizione patriottica. Nella sua casa paterna di P. Ticinese era stato per tanti anni --- gli anni 9iÙ vitali del Risorgimento — il convegno dei preti liberali milanesi ed il cenacolo del rosminianismo, filosofico. Il nucleo più saldo’ della resistenza del clero all’oscurantismo austriaco ed austriacante prendeva nome dalla casa Farinelli, dove, ogni sera, i migliori si davano ritrovo per confortarsi nelle lotte, nelle disdette natite, nelle continue difficoltà della loro carriera su cui si proiettava l’ombra del sospetto poliziesco. Pareva un circolo di ribellione; ed e ra un cenacolo di illuminata italianità. La piccola signora Teresina godeva tutta durante le conversazioni serali, in cui essa ed il fratello don Achille facevano gli onori di casa. Si potrebbe scrivere un i’olume sul salotto (se la parola non è troppo alta) di casa Fas inetli; si vedrebbero passare in rassegna un Avignone, un Ceroli, e l’abate Stoppani, e il Rulgarini. ed i Vitali, e la Società Ecclesiastica ed il Conciliatore, tutta una evocazione di ingegno. di dignità, di memorie liberali. Con la morte della poverai Farinelli,

che venne chiamata la «madonnina del cenacolo» si è spezzalo l’ultimo filo della tradizione. Gli amici salutano la memoria di Lei, mite, ridente nel bene; i beneficati piangonti la sua dipartila. TI desiderio. accorato (Mia sua vigilanza materna Al miglior elogio scritti’ nella tafano-Ma e nella riconoscenza.

BIBLIOGRAFIA

IL VADE-MECUM VENETO-LOMBARDO

dell’Editore Fernando Zappi di Verona ha interessato tutta la stampa, per la forma,’ e il notiziario che lo compone. L’editore ha provveduto nel libro a quanto una persona d’affari, un touriste, un viaggiatore di commercio, uno studioso, e a quant’altri mancano di notizie pratiche sulle Provincie di Verona, Vicenza, Padova Venezia, Trekiso, Mantova, Lago di Garda, Riva, Brescia, Milano. — Nelle singole località della Lombardia e del Veneto non mancano Guide storiche, diari, pubblicazioni, ’per cui il viaggiatore o lo studioso possono trovare qualche cosa di utile; però a tutt’oggi mancava un l’ade Mecum unico delle provincie citate, Storico, nel contempo pratico, con ricco notiziario vario per cui ogni consultatore vi trovi ciò che gli può interessare o essergli utile, altrimenti notizie non ricercate, che pur gradisce di avere scoperto. A- questo ha provveduto l’Edtore nel suo Vade Mecti’m composto di 272 pagine di stampa nitida e con moltissime illustrazioni. Il qui ciatto Vede Mecum ha la prerogativa di essere compilato chiaro, in esso non vi sono citazioni retoriche, o periodi che servano di riempitivo,. l’Editore si è tenuto alla praticità, di includere soltanto nozioni che possano interessare chi le consulta; perciò ~sta pubblicazione è riuscita piana, e di una elasticità d notiziario che la rende simpaticissima al lettore, e ci si meraviglia che le 272 pagine possano contenere chiaramente, e con precisione una si preziosa raccolta di informazioni. Il suo prezzo è lieve, e può essere acquistato da tutti, molto più che il Vade-Mecum Veneto Lombardo acquistato una volta serve per sempre. Prevediamo che questa pubblicazione avrà una serie di edizioni, che si moltiplicheranno, le une alle altre, appena il pubblico avrà cognizione di quanta utilità apporta esserne provvisto; ed è ciò che noi auguriamo all’Editore il quale ha raccolto in queste pagine quanto di meglio può richiedere.-,gnuno di noi. Il Vade-Mecum Veneto Lombardo costa L. 2 e si riceve inviando vaglia all’Editore Fern,ando Zappi di Verona, Pradavalle 12 (Palazzo Canal) Una fortunata cartolina che ha raggiunto la tiratura di 350 mila copie - IV Edizione

E’ uscita la edizione della meravigliosa cartolina nazionale «Auspicando» (a colori naturali) che esprime il motto: coll’ingegno, il lavoro e la «forza ilei suoi figli, protegge le sue Colonie. Trento e Trieste ai suoi piedi, accarezzando i drappi delle sue vesti

attendono mestamente la Grande Ora. «Il gran Sole illumina e ne riscalda la fede. A quando?» L’Editore per renderla popoilarissima, manda 50 copie della cartolina a chiunque gli invia vaglia di L. ai seguente indirizzo: Zappi Fernando Editore Verona, Pradava lie 12.


NOTIZIARIO

L’appello del Papa per la pace comunicato dal cardinale Ferrari al clero.

Il Cardinale arcivescovo indirizzando al clero e al popolo dell’Archidlocesi il testo del noto appello del Papa per indurre alla pace i belligeranti d’Europa ed i loro capi, l’accompagna con una lettera nella quale dopo aver rilevato che tale documento pontificio «farà epoca nella storia della Chiesa e dell’umanità» invita tutti I fedeli alla preghiera. «Per la cara nostra patria aggiunge, dobbiamo pregare perchè Possa felicemente superare la prova presente, e pregare per le sue milizie.» Avverte infine che in tutte le chiese partocchiali e sussidiarie sarà letto al più presto quest’ultimo documento pontificio.

Necrologio settimanale A Milano il comm. rag. prof. Emilio Conti; Marcellina Liverta Mauzoui; Maria Resta; Costanza Salmoiraghi nata Novi; A Giovanico Onestina Fumagalli ved. Romario A Busto Arsizio Tosi Giov. fu Pasquale A Vercelli il conte Carlo Arborio Mella.

DIARIO ECCLESIASTICO domenica - XI. dopo Pentecoste e II• del mese S. Ignazio di Lojola. lunedi — S. Fermo. inartecil - S. Lorenzo. Il, mercoledì — S. Radegonda. IZ, giovedì — S. Chiara. venerdi — S. Ippolito. sabato — S. Eusebio, prete.

Giro delle S.S. QuaranrOre. Continua a S. Pietro in Camminadella. 10 martedì, a S. Pietro. de’ Pellegrini. 14, sabato a S. Manrizto (Monastero Maggiore).

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