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230 IL BUON CUORE


vo di Roma, è riconosciuto da tutti come capo di tutta la Chiesa. Ci potrà essere incertezza, discussione, sulla misura di questo potere; ma che il potere esista, che il potere sia supremo, universale, che il potere di Pietro sia tramandato ai suoi successori in modo ininterrotto, è verità dogmatica e storica a un tempo. Come è belle, nella basilica di S. Paolo fuori mura a Roma,. vedere in,una serie di splendidi mosaici. la continuazione ininterrotta di 254 Pontefici! I Greci scismatici, i Protestanti, hanno disconosciuto questa verità; è il punto debole della loro dottrina; è il loro torto; è ciò che costituisce, il loro punto di separazione dalla Chiesp. cattolica. I loro seguaci che si mettono a studiare senza preconcetti, con retta intenzione, la storia della Chiesa, non tardano ad accorgersene, a persuadersene; e il ritorno dallo scisma e dall’eresia alla Chiesa cattolica, alla Chiesa di Pietro, da parte di splendide intelligenze, di caratteri intemerati, ft, spettacolo non infrequente nel secolo passato, continuato anche nel presente.. Consoliamoci; noi siamo già nella barca di Pietro.

Come deve essere governata la Chiesa da Pietro? I mezzi di governare la Chiesa sono di due specie, spirituali e materiali, i primi essenziali e perpetui, i secondi accidentali e transitori. I mezzi spirituali, essenziali e perpetui, non mutano mai nel mutar di luoghi e di tempo. Il Credo predicato nel primo secolo, sarà sempre il Credo di tutti i secoli; il Decalogo continuerà sempre ad essere la legge di Dio; i Sacramenti istituiti da Cristo e amministrati nel primo secolo, saranno sempre i Sacramenti amministrati dalla Chiesa su tutta la faccia della terra; il primato di magistero e di giurisdizione esercitato da Pietro in mezzo alla Chiesa nel primo secolo continuerà ad esercitarsi nei secoli successivi. I mezzi materiali sono invece accidentali, sono transitori. Questi mezzi riguardano il modo di proprietà della Chiesa; i rapporti tra la Chiesa e lo stato; alcune forme della disciplina e della liturgia; gli aiuti esterni che la Chiesa può ritenere necessari per la indipendenza e la libertà del suo capo e della sua azione nel mondo. Questi mezzi possono variare a seconda dei tempi e dei luoghi. Un mezzo che fu buono un tempo, cessa di esserlo in. un altro; le condizioni sociali mutano: ci fu l’epoca dell’impero; l’epoca del feudalisino; l’epoca delle repubbliche; l’epoca delle nazionalità; l’epoca dei governi popolari. Nel rapporto esterno mutarono anche i mezzi di azione della Chiesa. Sotto il governo assoluto dei Cesari romani, dopc la pace di Costantino, i Vescovi erano confermati nella nomina dagli Imperatori. Sotto il governo feudale, quando il Vescovo era anche feudatario, l’Imperatore nominando il feudatario, nominava il Vescovo. Gregorio VII, all’epoca dei Comuni, mutò quest’ordine colla grande questione delle Investiture, e volle che la nomina dei Vescovi fosse indipendente (la quella dei feudatari. Quando l’unità della fede era un fatto nella società europea, le eresie, gli sci smi, rappresentavano un turbamento dell’Orditile e della pace pubblica, e fit riconosciuta la legittimità e Futilità del tribunale dell’inquisizione; i tribunali ecclesiastici giudicavano delle dottrine, i tribunali civili applicavano le pene.. Chi pensa ora a richiamare siffatti metodi? Hanno fatto il loro tempo. Anzi, l’averli voluti Continuare quando i tempi avevano cominciato a mutare, por: tò la conseguenza che questi mezzi, buoni prima, diventassero poi inopportuni e dannosi. Così avvenne anche del Poter Temporale. Il Poter Temporale fu legittimo nella sua origine e opportenissimo nel suo esercizio, nàl Medio Evo, (ilando, colli invasione dei barbari e nell’abbandono in cui gli Imperatori di Costantinopoli avevano lasciato l’Italia e Roma, i Romani chiesero che il loro capo spirituale, il Vecovo, diventasse anche loro capo politico amministrativo. Questo potere si conservò finchè; essendo l’Italia divisa in vari Stati, non nuoceva alla sua indipendenza, alla sua morale unità. Una volta che l’unità politica del paese fu sentita e proclamata come la condizione unica, indispensabile in via di fatto per raggiungere e Conservare l’indipendenza, e il Potere Temporale non poteva più essere conservato che colle armi, colle armi straniere, contro l’unità d’Italia, il Potere Temporale, utile per la Chiesa, per tanti secoli, cominciò a non esserlo più, e la Provvidenza, che l’aveva sempre sostenuto, dispose o permise una serie di fatti, che portarono inesorabilmen,i te alla sua caduta. Il Papa, con intuizione di somma sapienza pratica, tolse l’ultimo legame che vincolava la Chiesa a questa vieta forma di azione, col togliere via di fatto il non expedit. E la Chiesa già comincia a godere degli incalcodabili vantaggi di questa misura, non fosse altro *colla cessazione degli inconvenienti innumerevoli che il Potere Temporale, nella forma unicamente possibile nell’ultimo periodo della sua esistenza, aveva prodotto. Ne ricordiamo alcuni, per invitare tutti ad a-. prire il cuore ad un senso di infinita compiacenza, potendo esclamare: questi inconvenienti non ci son più! t. Ci fu un momento nel quale tutta la questione de! bene della Chiesa trovavasi raccolta nella conservazione del Potere Temporale; assorti in questo punto, non si aveva più tempo di pensare in modo largo e conveniente ad altri punti intrinsecamente più importanti, e più consoni allo spirito del Vangelo. La questione del mezzo aveva quasi sostituito la questione del fine. Il merito di un sacerdote o di uri fedele veniva troppo spesso misurato dallo zelo nel sostenere il Poter _Temporale; sacerdoti colti e virtuosi, non sicuri in questo punto, erano messi da parte; trionfavano i fanatici. Alcuni sotto lo zelo ostentato pel Poter Temporale, potevano nascondere anche una condotta moralmente riprovevole. La difesa del Poter Temporale essendo in opposizione al voto della grande maggioranza degli italiani, manifestato nei plebisciti, fece nascere dissi x.