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IL BUON CUORE 227


loro questa parabola, e disse: Chi è tra di voi che avendo cento pecore, e avendone smarrita una, non lasci nel deserto le altre novantanove, e non vada et cercare quella che si è smarrita, fino a tanto che la trovi? E trovatala se la pone sulle spalle allegramente e tornato a casa chiama gli amici ed i vicini dicendo loro: Rallegratevi meco, perchè ho trovato la mia. pecorella che. si è smarrita? Vi dico, che nello stesso modo si farà più festa in cielo per un peccatore che fa penitenza che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. Ovvero qual’è quella donna, la quale avendo dieci dramme, perdutane una, non accenda la lucerna e non iscopi la casa, e non cerchi diligentemente fino a.che l’abbia trovata? E trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perchè ho trovato la dramma perduta. Così vi dico, faranno festa gli angeli di Dio per un peccatore che faccia penitenza. S. LUCA, Cap 14.

Pensieri. E’ bella la verità ricordata nell’odierno vangelo; bellissima l’immagine sotto la quale la verità, ci viene presentata. La verità è Dio che con infinita misericordia ricerca il peccatore; l’immagine è il buon Pastore che va in cerca della pecorella smarrita. Il.buon Pastore è Cristo, la pecorella smarrita, è l’umanità; sono le anime nostre; è l’anima nostra... Ma a questo quadro della misericordia che Dio usa con noi risponde un altro quadro non meno bello: la misericordia che noi.dobbiamo usare cogli altri; pecorelle con, Gesù, noi dobbiamo essere il buon Pastore coi nostri fratelli.

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Non è la prima volta che Cristo adopera l’immagine del. buon Pastore per indicare sè stesso. Questa immagine gli è famigliare; egli non solo la presenta, ma la svolge,in tutti i suoi più graziosi rapporti: il osce tutte le sue pecorelle, le chiabuon Padre Con ma per nome; il buon Pastore arriva a dar per esse il suo sangue. Questa immagine travalica i confini del Vangelo ed entra • a dominare i primi secoli della Chiesa. L’immagine del buon Pastóre che porta sulle spalle la pecorelfa smarrita, è la più frequente che si incontra nelle pitture tracciate dalla mano dei primi cristiani nelle catacombe: l’immagine del buon Pastore era quella che riassumeva nel modo più immediato, più completo, più caro, la persona e la missione di Cristo: il buon ’Pastore non è soltanto la redenzione di Cristo; è la redenzione fatta per amore, con a-, more, con sacrificio: la misericordia di Dio verso gli uomini è il più bel concetto che gli uomini amano ricordare, avere sempre dinnanzi, per aprire il proprio cuòre alla speranza, all’amore verso di Dio. Fa tanto bene il pensare che Dio ci vuol bene.

Il primo atto del btton Pastore alla ricerca della pecorella smarrita si avveri’) fin dal principio della storia dell’umanità. Appena *l’uomo è caduto, Dio si

mosse a ricercarlo per ricondurlo all’ovile; la promessa del Redentore nel Paradiso terrestre è il primo atto d’amore del buon Pastore. E questo atto si prolungò lungo i secoli, e assunse diverse forme, ma sempre nell’intento di richiamare gli uomini alla verità, alla virtù. Fu buon pastore Noè; fu buon pastore Abramo; fu ’buon pastore Mosè; furono buoni pastori i Giudici, i Profeti; furono buon’pastore le stesse disgrazie, i castighi, che scesero a colpire il popolo Ebreo, perché tutti avevano il solo intento di richiamare il popolo alla fede ed al servizio di Dio. Buon pastore fu da ultimo Gesù Cristo venuto su questa terra; Gesù Cristo che colla sua parola, col suo esempio,,coi suoi benefici, col suo sacrificio. collo stabilimento della sua Chiesa, che deve estendersi su tutta la faccia della terra, abbracciare tutti i secoli, ed essere come un continuo appello, un appello universale perchè gli uomini vengano alla verità, alla virtù, alla salute, perchè si faccia di tutti un solo ovile e un solo pastoré..

Gesù Cristo non fu solo il buon pastore per tutta l’umanità; è il buon pastore per ciascuno di noi. Quale storia dolorosa e cara ad un tempo si presenta al nostro ricordo nei rapporti dell’anima nostra con Cristo! Cristo ci chiamò nel suo ovile, ci fece sue pecorelle, nel giorno, nel quale, nascendo, col santo battesimo fummo ad un tempo uomini e cristiani: Cristo ci fece sue pecorelle il giorno che fummo ammessi ai santi sacramenti della Penitenza e della Cresima; ci fu un giorno in cui questo carattere di buon, Pastore presso di noi assunse il carattere di un’arcana intimità, di sublime sacrificio e di amore; fu il giorno in cui Gesù Cristo si unì coll’anima nostra per la prima volta nella santa Comunione!,Il buon pastore era colla sua pecorella, la pecorella era col buon pastore; l’uno e l’altra facevano come una cosa sola! Pareva che quella unione non dovesse spezzarsi mai più; raccolti nell’ovile del buon pastore, alimentati dalle sue parole, guidati da lui, confortati dalle sue grazie, pareva che noi non dovessimo mai più distaccarci da lui, che dovessimo vivere con lui sulla terra una vita d’amore, di pace, di bene; bene per noi, bene per gli altri; essere non soltanto con Cristo, ma renderci quasi una ripetizione di Cristo. E ci sono queste anime buone, sante, che udita una volta la parola di Cristo non l’hanno mai abbandonato; che’ l’atto d’amore verso di Cristo oggi, servì come base, come stimolo ad un atto più vivo di amor di Cristo domani; anime la cui vita, pura, innocente, amorosa, fu una continua ascensione di virtù in virtù; anime che nella.storia della santità rispondono al caro nome di Giovanni, di Agnese, di Mar:cellina, di Caterina, di Luigi, di Stanislao; fiamme cadute sulla terra, che brillarono, che arsero un istante quaggiù, e salirono poi nel cielo a confondersi nell’eterna luce e nell’eterno amore. Ma noi non fumino così: Il bel sereno della nostra vita è segnato qua e là da nuvoloni. che ne o.ffu