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IL BUON CUORE 359


sturbato il suo riposo da rumori eccessivi o minacciata la sua tranquillità 3a intrusioni spiacevoli. Prigioniero volontario, piuttosto che rinunciare a velleità di combattimento, si rassegna a lottare con i sospetti che gli attraversano la fantasia, e mille nemici invisibili, i nemici che non può raggiungere, gli passano davanti al lampo dell’occhio socchiuso, fa cendogli intravvedere splendidi duelli, nei quali la sua soverchiante audacia gli dipinge il trionfo. E dinanzi all’occhio pensoso, passano in rapida fantasmagoria grossi cani, focosi cavalli, ispidi gatti, e automobili sbuffanti, e carri rumorosi, e biciclette traditrici; lotte sognate nei silenzi delle lunghe sieste, fra un sospiro di desiderio, ed un altro di rassegnazione. Nel sacrificio dei più bellicosi istinti, forse trova strano l’intervento della mano previdente che frena gli impeti ed impedisce il danno; forse la testolina irrequieta studia ed escogita l’istante di libertà, che sarebbe il trionfo di mille idee inconfessate, di mille aspirazioni insoddisfatte. E l’attesa si prolunga vigile e silente. Non intrusi nel luogo sacro che racchiude i suoi affetti! L’orecchio teso, l’occhio diffidente, le narici frementi, sembrano rivolgere una domanda, ed rit mugolio di disapprovazione che segue l’inascoltato intervento, svela tutte le represse ansietà che agitano il suo cuore fedele. Perchè quel cuoricino ama, ed al limite dei suoi affetti chiede la felicità. Ed alla carezza che lo avvolge, alla parola che lo invita, alla cura che lo circonda, l’occhio vivo risponde colla promessa eloquente di un’intera dedizione. In quello sguardo che dice il dolore nei momenti di solitudine, che svela la gioia dopo le pene dell’attesa, è la poesia, la sacra poesia che la natura nasconde nelle umili sue creature. Noi questa poesia la gustiamo in tutta la primitiva sua ingenuità, perchè la

sentiamo sgorgare da una fonte sincera, che non può essere avvelenata nè da bassi calcoli, nè da cupidi interessi. Tanto possiamo chiedere agli uomini?

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Di questa fedele creatura, che sì poco posto occupava, ma tanto spazi’o riempiva, rimane solo una piccola fotografia che ancora la delinea in tutta la sua bellezza e vivacità. Povero Pin! Tanto lieto di vivere, nello stupore che l’avvolgeva non intese la morte; sì poco occorreva per spegnere quello spirito battagliero che aveva dato tutti i suoi guizzi, quel cuoricino che aveva profuso tutti i suoi tesori! Nè sembri leggerezza, nell’ora grave che attraversiamo, questo cenno che lo ricorda; non ancora abbiamo imparato, davanti alle atrocità che sconvolgono il mondo, a disprezzare le umili creature che insegnano all’uomo la bontà ed il dovere. Questo forse pensava il celebre ammiraglio Andrea Doria, facendo seppellire il suo cane fedele appià. della colossale statua di Giove, che sorge su di un’altura di fronte al porto di Genova. Un’iscrizione dice: «Quì giace il gran Roedano, cane del principe Andrea Doria, il quale. per la molta sua fede e benevolenza, fu meritevole di questa memoria, e perchè servì in vita si grandemente ad ambedue le leggi, fu anco giudicato in morte doversi collocare il suo cenere appresso del sommo Giove, come veramente degno della reale custodia o. Il povero Pin ebbe più modesta sorte come meno illustre destino, ma anche per lui sorvive il ricordo delle cavalleresche gesta e della fedele dedizione. Non si potrebbe forse di lui dire che non visse invano?

MYRIAM CORNELIO MASSA. Milano, dicembre 1915.

(*) SANTRZMO L’è bella sta cittaa in mezz ai fior, Col so beli mar, beli ciel e bella gent; Ma con sta guerra che ne fa terròr Anca Sanremo, e come! ne risent. La partecipa an lee di nost dolor! Gh’è poca vita e pu divertiment; La par malada, l’ha perduu.i color. Fina i palmizi paren tutt piangent. Saraa i Alberghi e pu de forestee La tira là ona vita on poo stentarla Anca perchè ben pocch còr el dance. Ah che peccaa, vedella trascurada Sta spiaggia deliziosa, semper calda, Perchè dal sól, basada e ribasada. FEDERICO HUSSi (*) Il nostro sonettista si trova a Sanremo per motivi di salute, ove vi passerà tutto l’inverno.

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