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IL BUON CUORE 323


educare bene gl’italiani, i quali pur non essendo tedeschi, nell’imitarli avrebbero potuto diventare simili a loro. Il metodo, la via, era tracciata. Il sillogismo, è Nero; zoppicava, perchè da una premessa particolare, almeno. secondo i nostri maestri di logica, gli scolastici, non si cavano mai conseguenze universali. Ma la nostra epoca non t:davvero la trionfatrice della logica, ed il metodo fu applicato, una specie di camicia di forza, che ora tutti cerchiamo non di levarcela intera, perchè,ci manca la forza, la preparazione e l’ardire, ma di renderla più leggera, più adatta al nostro corpo per farci respirare un poco, e non crepare di asfissia; perchè in effetti i tedeschi, prima d’inventare i gaz asfissianti, inventarono il loro metodo, col quale metodicamente si proposero di distruggere gli altri e sè stessi ancora. Così la nostra szhiavitù intellettuale fu stabilita,.la più balorda delle servitù; e noi siamo addivenuti una provincia intellethiale della Kultur germanica, nè più nè meno come una volta eravamo stati una provincia francese sotto il signor di Voltaire. LIBERO MAIOLI.

Religione


DOMENICA SECONDA D’AVVENTO

Testo del Vangelo.

Nell’anno quintodecimo dell’impero di Tiberio Cesare, essendo procuratore della Giudea Ponzio Pi-, lato, Tetrarca della Giudea Erode, e Filippo suo fra- fello Tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisa’ nia Tetrarca dell’Abilene: sotto- i pontefici Anna e Caifa il Signore parlò a Giovanni figliuolo di Zaccaria; nel deserto. Ed egli andò per tutto il paese intorno al Giordano, predicando il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati,.conforme sta scritto nel libro dei ’Sermoni di Isaia profeta: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore; raddrizzate i -suoi sentieri, tutte le valli si riempiranno, e tutti i monti e le colline si abbasseranno; e i luoghi tortuosi si raddrizzeranno: e i malagevoli si apkianeranno, e vedranno tutti gli uomini la salute di Dio. Diceva adunque (Giovanni) alle turbe, che andavano per essere da lui battezzate: Razza di vipere, chi vi ha insegnato a fuggire l’ira che vi sovrasta? Fate dunque frutti degni di penitenza e non vi mettete a dire: Abbiamo Abramo per padre. Imperocche io vi dico che può Dio da queste pietre suscitar figliuoli ad Abramo. Imperocchè già anche la scure è alla radice degli alberi. Ogni albero adunque che non porta buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco. E le turbe lo interrogavano, dicendo: Che abbiamo noi dunque a fare? Ed ei rispondeva loro: Chi ha due vesti ne dia a chi non ne ha: e il simile Malia chi ha dei commestibili. E andarono anche dei pubblicani per essere battezzati, e gli dissero: Maestro,

che abbiamo da fare? Ed egli disse loro: Non esigete più di quello che vi è stato fissato. Lo interrogavano ancora i soldati dicendo: Che abbiamo da fare ancora noi? Ed ei disse loro: non togliete il suo ad alcuno per forza, nè per frode, e contentatevi della vostra paga. Ma stando il popolo in aspettazione e pensando tutti in cuor loro se mai Giovanni fosse il Cristo, Giovanni rispose, e disse a tutti: Quanto a me, io vi battezzo con acqua, ma viene uno più lossente di me, di cui non sono io degnò di sciogliere le corregge delle scarpe: egli’vi battezzerà collo Spirito Santo e col fuoco: Egli avrà alla mano la sua pala, e pulirà la sua via, e radunerà il frumento nel suo granaio e brucierà la paglia in un fuoco inestinguibile. E molte altre cose ancora predicava al popolo istruendolo. (S. LUCA, Cap.

Pensieri. Fate penitenza! E’ questo il grido che lungo le sponde del Giordano rivolge il precursore Giovanni alle turbe ’che gli si affollano intorno per ascoltare l’annuncio della venuta del Salvatore. Far penitenza spiacque sempre. agli uomini; spiaceva anche quando la fede era viva in mezzo al popolo; quanto più ora che la fede è venuta meno! Il modo diverso di concepir la vita, tra la dottrina della religione• e la dottrina del mondo, porta per diretta conseguenza il modo diverso di concepire la penitenza. Chi mette che la vita dell’uomo finisce colla ‘ita presente, che il fine dell’uomo sulla terra è di godere, potrà mai far buon viso alla penitenza? Più che un dovere, la penitenza apparirà un attentato alla vita, una crudeltà. E non è molto tempo che un assessore dell’istruzione pubblica in un comunello d’Italia, diramava una circolare ai maestri delle scuole elementari e degli asili, invitandoli a guardarsi bene di parlare agli allievi di idee di penitenza o di castigo, di guardarsi bene di imporre loro qualsiasi astinenza: sarebbe un delittà di lesa umanità. Quell’assessore era logico nelle sue conseguenze: solo aveva sbagliato nelle promesse: egli aveva messo per principio: non c’è che la vita presente; nella vita presente non ci deve essere che un solo intento: godere! Ben altro è il concetto vero della vita, il concetto che della vita ci presenta il cristianesimo, concetto che, prende e rafforza la sua verità da tutti gli argomenti che provano la verità del cristianesimo stesso. L’uomo è creato da Dio per il cielo; il cielo non si acquista che colla pratica del bene, aiutata dalla grazia di Dio; Iluomò ha peccato, e non può cancellare il peccato che colla penitenza. La penitenza deve dirsi una pratica arbitraria e crudele di lesa umanità? La penitenza è la condizione della redenzione.del mondo; la redenzione del mondo fu ottenuta e non si ot tiene che colla Croce!

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L’intimazione di Giovanni agli ebrei di. far peni