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IL BUON CUORE 317


nel bilancio, ha dovuto, pensare a fare delle economie; è per questo riflesso che quest’anno,’enne accorciato il tempo della villeggiatura a Binago: il vitto costava più in campagna che in città. E’ per questo che venne ridotta in comunità, per alcune classi di allievi, la razione del vino; è per questo che due volte la settimana, il piatto di carne fu sostituito colle ova. Non pensiate che il Consiglio abbia una minore attenzione dei bisogni e dei desideri della comunità; il Consiglio ha dei tratti di squisita gentilezza: sapendo che vi piace il canto degli uccelli, pensò di ottenere • dal Municipio una grande gabbia, nella quale, raccolti in specie variate, molti uccellini ra’fegrino la comunità col loro canto; e il piazzale, davanti all’Istituto, ora brullo, col generoso concorso dei fioristi, si- possa rivestire di fiorite aiuole. E’ la necessità, la dura necessità, che impone diversi sacrifici di carattere, speriamo, transitorio. Ma nel momento di sostenerli, ’bisogna prepararsi fortemente al sacrificio. L’accensione dei caloriferi sarà forse ritardata; il grado di calore sarà forse, in alcune circostanze, diminuito, e in qualche locale, dove, è meno necessario, sospeso. - Che fare? Pensate che questi sacrifici hanno in causa la guerra che redime la patria, pensate ai maggiori, agli spaventosi sacrifici che per la stessa causa soffrono i nostri soldati al fronte, in mezzo alle nevi, a tremila metri di altezza. L’altro giorno arrivò qui a’ Milano un treno, che portava duecento soldati coi piedi gelati! Dinnanzi a dieta meno gradita, pensate che i soldati molte volte hanno il rancio rìtardato, o non l’hanno, necessitando per averlo, il portarlo in alto colle corde. Il vostro sacrificio è niente in confronto del loro sacrificio: ed essi, come lo sopportano? Con coraggio, con fermezza, senza lamenti, anzi con un senso di nobile orgoglio: più si soffre per la patria, più si dà segno d’amarla. Orbene: questa prova la potete dare, anche voi: siate lieti di darla; provate, nel darla, un senso di compiacenza, che vi esalti, in un concetto di •grandezza, presso di voi e degli altri. Nel progredire dell’anno, vi incontrerete in circostanze, in solennità, che torneranno, nelle vostre privazioni, di stimolo prezioso e di conforto. Siamo nei giorni della Commemorazione generale dei fedeli defunti: quanto più solenne, più commovente sarà quest’anno l’accorrere ai cimiteri, pensando ai cento, ai mille caduti sui campi di battaglia. Le vostre privazioni’ daranno merito maggiore ai vostri suffragi. Verrà il Natale, la cara festa di Natale: vedremo il Bambino nella Capanna di Betlemme, povero, sovra un giaciglio, avvolto in pochi panni, fra due animali, che col loro fiato scemano il freddo della rigida stagione: come sentiremo il diritto, di pre:ìentare a lui più graditi i nostri omaggi, se ai sacrifici suoi potremo unire i nostri!

Verrà il- tempo di,,quaresima, sacro al ricordo dei patimenti sofferti da Cristo; unendo i vostri ’piccoli sacrifici ai suoi, acquisterete per la patria i- meriti che egli ha,acquistato per la redenzione -del mondo. Verrà il mese di Maggio.,Oh, come, dolce vi torna in quel mese presentare.‘a Maria:un mazzetto di fiori, espressione del vostro, amore, della vostra venerazione! Offrite i piccoli padrino»: come vi saranno lievi, come vi saranno cari, offrendoli a Maria! Verrà la fine dell’anno scolastico: Speriamo che coincida colla fine della guerra,.accompagnata dalla vittoria. Che compiacenza sarà ppr voi in quel giorno il poter dire: miei sacrifici sono terminati;,,la opatria e redenta! L. V.

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1),e profundis Dal profondo del mar che tante vite ne’ suoi vortici stringe’ e inabissò,:da le fq0de vallee de..l’alpi.anfl‘te, che a scudo nostro il. cenno Tuo creò, I prodi nostri pregano, o Signore! -Signor, ne ascolta l’implorante voce! falciò la -morte di lor vita il fiore, abbian cita immortal da la. Tua croce! Padre, che al molto,amor, molto perdoni, e al Tuo l’umano sacrificio elevi, così che al pregar nostro, il Tuo consuoni, pegno d’eternità nei giorni brevi; O Padre, amando c,addero!, Per essi gl’incanti, i sogni, i.facili cl(1,etti da, la natura, al verde apri; concessi, cedettero di patria ai santi affetti. -E,per la patria„fli sol per la patria armarono la; destra, che q l’ara, a l’arte, a,industri opere avpinta, già a la vita schiudeva util palestra.

Tu li vedesti, impavida la fronte, Salir sfidando il minaccioso rombo; vigili forze cz• l’olocausto pronte, su avanti, avanti, fra gli agguati e il piombo, Tu, li vedesti irrtpallidir trafitti e. dolPrar„, forse ignorati e soli, senza un’„eco d’amor che tra I,.de l’agonia, lo spirito cpnspli! E l’estremo, sospir, „Dio, „ne a ppc,oglie ti.,scftianto, mentre,, un,,presagio, fi un’angoscia che Tu solo intendesti, madri • é spose struggcan A § gsg e l la r.la gloriosa fede, che nel patrio ideai mai, mai non Ungile, pgni famiglia ed ogni cuore diede già tributo. di lacrime e di sangue!