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284 IL BUON CUORE


L’uso delle torpedini vigilanti richiede molte precauzioni tanto durante le ostilità, che a ostilità cessate. In tempo di guerra, una squadra minacciata da torpedini vigilanti può ricorrere a vari mezzi per difendersi contro di esse; si può, per es. provocarne l’esplosione; facendo girare nella zona che esse occupano dei galleggianti qualsiasi, oppure, si può distruggerle, mandando nella loro zona una imbarcazione la quale peschi poco e quindi non tocchi le torpedini, e dalla quale vengano affondati dei petardi che si fanno esplodere a distanza per mezzo d’una corrente elettrica. Le torpedini mobili sono anzitutto delle armi offensive e compongono totalmente o in parte l’armamento delle navi da guerra. Esse possono essere divise in tre classi, ma le prime due non hanno più che un interesse storico e nessuna marina le adopera più. Una è quella delle torpedini derivanti, specie di galleggianti carichi di sostanze esplodenti che venivano rimorchiati a una distanza più o meno grande da una nave la quale cercava di farli urtare contro la nave da distruggere. L’altra classe era quella delle torpedini portate, le quali erano fissate all’estremità di un’asta sulla prua di una nave che le portava fino a contatto immediato con la nave nemica. E’ facilè comprendere come l’uso di queste due specie di torpedini fosse molto pericoloso. Oggi non si adopera più che una terza specie di torpedini mobili, la torpedine automobile, la quale può essere lanciata ad una grande distanza e che una volta entrata nell’acqua, prosegue nella direzione voluta con mezzi di locomozione di cui è fornita. Data la loro facilità di trasporto, le torpedini automobili sono delle armi molto comode: esse costituiscono l’unico armamento delle piccole navi, chiamate appunto torpediniere. La torpedine automobile è lunga da 5 a 6 metri, e ha un diametro da 35 a 45 centimetri; si presenta nella forma di un sigaro, e a vederla navigare sott’acqua la si potrebbe prendere per un tonno gigantesco, dal corpo svelto e lungo, e dalla coda forcuta e girante; la somiglianza è tale che spesso s’ingannano persino i pesci. Nella sua parte anteriore essa ha una carica da 40 a 100 chilogrammi di materie esplosive, munita di un percussore, il quale battendo contro la nave avversaria, fa esplodere la carica. Nella parte centrale e posteriore la torpedine contiene un serbatoio e un motore ad aria compressa che mette in azione le sue due eliche. L’aria viene compressa prima di lanciare la torpedine e portata a circa 100 atmosfere nel serbatoio apposito, che occupa quasi la metà della lunghezza totale; il motore che viene fatto agire da quest’aria compressa. sviluppa una forza da 35 a 40 cavalli. Vi è poi un scompartimento speciale contenente pli apparecchi che regolano l’immersione • della torpedine, e che hanno lo scopo di mantenerla alla profon dità stabilita, che normalmente è di tre metri, e di farla navigare in direzione orizzontale. La torpedine automobile è munita inoltre di meccanismi per mezzo dei quali essa può essere fermata a una distanza voluta ed essere colata a fondo quando non raggiunga il bersaglio. Questa ultima circostanza ha molta importanza in guerra perchè elimina i pericoli delle torpedini erranti.

La torpedine viene lanciata per mezzo di un tubo il quale serve a gettarla in acqua, dandole la direzione voluta. Durante il breve tragitto che la torpedine fa nell’interno di questo tubo, la sua macchina motrice si mette automaticamente in azione, sicchè, quando si trova in acqua, la torpedine prosegue da sè. I tubi lancia torpedini sono di due specie: aerei e sottomarini. I primi si trovano a una certa altezza al di sopra dell’acqua; la torpedine viene lanciata per mezzo di una piccola carica di polvere (da 200 a 300 grammi) e cade in mare dove si immerge alla profondità voluta. Questi tubi aerei costituiscono l’unico armamento delle torpediniere e vengono anche disposti sulle controtorpediniere, sugli incrociatori e sulle corazzate. I tubi sottomarini non si trovano che a bordo delle grandi navi; essi sono collocati a circa tre metri al di sotto della linea di galleggiamento. La torpedine viene espulsa per mezzo di un getto di aria compressa, e dopo entrata nell’acqua, viene ancora guidata da un prolungamento del tubo, chiamato cucchiaio, che viene spinto fuori della nave prima del tiro. Naturalmente i sottomarini sono provveduti anch’essi di tubi lanciatorpedini. Nel lanciamento di urr. torpedine il problema più complicato è quello della mira; e cosi per lanciare una torpedine con probabilità di successo, occorre avvicinarsi più che sia possibile al bersaglio. Durante un combattimento, una torpediniera, prima di lanciare una torpedine, deve cercare di avvicinarsi alla nave nemica sino a 200 e magari a 150 metri. Perciò le torpediniere devono essere meno visibili che si possa, e devono essere fornite di una velocità massima per poter arrivare a portata di tiro prima che l’artiglieria nemica possa essere diretta contro di esse.


Religione


Vangelo della domenica della dedicazione

Testo del Vangelo.

Si faceva in Gerusalemme la festa della Sagra; ed era d’inverno e Gesù passeggiava pel Tempio nel portico di Salomone. Se gli affollarono perciò d’intorno i Giudei, e gli dicevano: «Fino a quando terrai tu sospesi gli animi nostri? Se tu sei il Cristo. dillo a noi apertamente». Rispose loro Gesù: «Ve l’ho detto e voi