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270 IL BUON CUORE


Contro di Cristo che richiama tutti, grandi e piccoli, ad un lavoro di educazione morale, si inalza fiero l’odio fariseo. Ma a che esso divampi e consumi il grande delitto, la Provvidenza divina ha opposto una diga inoppugnabile: l’anima del popolo. I principi de’ sacerdoti ebber pailra del popolo, perchè lo teneva per Profeta. Ne’ suoi atteggiamenti genuini l’anima del popolo ha un istinto mag-nífico per cui discerne il ben dal male, le virtù dal vizio: anche nelle sue aberrazioni, (e sono pur troppo frequenti) nei gesti della massa popolare vi è sempre qualche cosa di generoso, di giusto: vox populi, vox Dei! Potrà essere allucinato, aggirato, illuso, ma in fondo il popolo. è sentore il portavoce di Dio. Guai a chi s’abusa della sua ingenuità, delta sua buona fede! Ora più che con un augurio, mi è caro chiudere con una constatazione: anche contro i moderni nemici del Cristo, il popolo faccia sentire il suo grido di riprovazione. Disilluso nella vana speranza di una felicità che gli s’era fatta balenare in un prossimo avvenire: stanco delle arti di mestieranti e di politicanti’ che sulla schiena del popolo volevano a sè stessi preparare un piedestallo e un’apoteosi, il popolo nostro, come il Sansone della storia, sta ripigliandoda sua prodigiosa vigoria, e saprà liberarsi dai succhioni camuffati (la redentori. E Cristo regnerà ancora per l’opera rude. ma salda del popolo. O popolo d’Italia, contro gli sciagurati che attentano alla tua vita, alla tua pace, alla tua Fede; contro gli illusi che vorrebbero strapparti Cristo, l’UomoDio, alza ’la tua voce potente, voce che risuoni per tutte le italiche terre e sia l’inno della riconoscenza a Colui che la Patria nostra ha prediletto fra tutte le nazioni, sia monito solenne a que’ tristi fratelli che vorrebbero le genti italiane risospinte alle vergogne della vita pagana G. G.

L’ESERCITO ITALIANO

Sia che al fuoco, alle acque irruenti, con vigor i fratelli strappiatt, tra macerie e tra mura cadenti ai sepolti la trita doniate, sia che in.giorni di fiero contagio al periglio vi offriate e al disagio, o che al mar, alle vette, se offesa sierlialia, voliate a difesa, sempre eroi vi dobbiam salutar, ammirarvi, onorarvi ed amar! SAMARITA.

Per conservarsi forti nell’età matura

Passando in rivista i sintomi precursori della vecchiaia non è difficile trovare- il modo d’impedire o rallentare il loro progresso.. Anzitutto è da raccomandare l’abitudine di mantenerevl corpo in costante attività mediante una serie d’esercizi fisici quotidiani; lasciando il corpo nell’inerzia prolungata, i suoi tessuti tendono a degenerare rapidamente. In quanto al sistema di nutrizione da seguire, è fuori dubbio che dopo i trentacinque o quarant’anni, giova diminuire la quantità dei cibi che ciascuno soleva prendere prima di quell’età. ’Così è pure consigliabile di ridurre l’uso degli alimeni più atti a formare i =scoli e le ossa; dei cibi e delle bevande stimolanti è bene farne il minor uso possibile. Non bis, Igna mangiare più di quanto richiegga un appetito normale; e bisogna astenersi da quelle sostanze il cui ufficio primo è quello di solleticare il gusto. E quanto più si progredisce nell’età, tanto più conviene semplificare l’alimentazione, quasi a ridurla possibilmente al solo uso di pane latte e frutta, il processo digestivo, come tutti gli altri processi. essendo più lento nella vecchiaia. Alcune persone, per digerire bene, mettono lunghi intervalli fra i pasti; altre si sentono meglio facendo piccoli pasti a brevi intervalli. Se le funzioni intestinali sono poco attive, bisogna favorirle con mezzi razionali, non già con purganti energici; nè si ’leve ottenere a forza le secrezioni dei reni con medicine fortemente diuretiche. I, migliori risultati si ottengono con opportuni alimenti, sostanziosi, ma non tali da produrre fermentazione nei visceri; fra eSsi sono le frutta, i farinacei, le insalate. Delle bevando. la più indicata è forse il siero di latte, che sembra:t vere un effetto salutare sull’azione dei visceri e.cl.ei reni. Il pane troppo lievitato è da sconsigliarsi perchè disturba la digestione e favorisce l’irrigidita dei tessuti. Le acque medicinali spesso sono utili, ma quanto meno materie inorganiche entrano nell’organismo, tanto meglio. L’uso costante di sali di litio, più o meno irritanti, è da condannare. Nei casi di’arteriosclerosi sono utili i medicinali atti a dilatare ì vasi sanguigni, specie se presi in forma di acque minerali naturali. Di somma importanza per l’igiene della persona è l’aver cura della pelle: uno strofinamento sistematico giornaliero su tutta la superfice del corpo,fatta per mezz’ora al mattino, come alla sera, con una spazzola o con un tovagliolo ruvido, dà migliori risultati che l’eccessivo uso di bagni. La pelle dei vecchi tende a diventare ruvida, secca e rigida; dopo lo strofinamento è bene spalmarla tutta con qualche olio, del quale, in certi casi essa può assorbirne molto. L’olio d’ulivo e il burro di cacao sono i più indicati, per queste frizioni; qualche volta è utile il petrolio, specialmente quando la pelle ha bisogno d’essere _stimolata per compiere le sue funzioni.