Pagina:Il buon cuore - Anno XIV, n. 27 - 4 luglio 1915.pdf/7

215 IL BUON CUORE


perché più completo, riassumendo in rin atto solo la pietà, il patriottismo per tutti i,combattenti, l’apposizione della medaglia al valore militare sul petto del Colonnello De Rossi degente all’Ospedale. In quell’atto è il.Re in tutto il significato e l’esercizio della sua alta missione nel presente e nel futtiro. L. Vitali. Viva l’Italia, viva. il Re!

Una esagerazione

I giornali hanno parlato di una proposta portata dinnanzi al Consiglio Comunale per un ricordo pubblico alla memoria del Colonnello Missori. E fin qui nulla di disdiCevole. Il Colonnello Missori è.una delle belle figure del ciclo garibaldino. Ebbero ricordi, Medici, Sirtori, Dezza: abbia un ricordo anche il Missori. Dove la proposta esce da tutti i confini della convenienza e della giusta proporzione, è quando si aggiunge che il ricordo deve essere un monumento equestre. Un monumento equestre a Missori! Un monumento equestre è il massimo tributo che si presta alle persone che o per meriti notevolmente distinti, o per posizione sociale di importanza straordinaria, emersero sulla comune dei contemporanei, affermandosi come una individualità di carattere storico. Ora chi fu il. Missori? Un brillante colonnelb delle guide di Garibaldi, nelle fazioni più importanti delle sue imprese, ma sempre in posizione seccndaria, subordinata. Un fatto speciale è ricordato al suo attivo, l’atto di coraggio col quale nella battaglia di Mllazzo, frammettendo la sua persona, salvò Garibaldi da un colpo che assai probabilmente l’avrebbe ucciso: un fatto importantissimo nelle conseguenze, ma un fatto che insieme ad essere eroico fu anche fortunato. Come colonnello si ricorda un altro fatto, relativo alla battaglia di Bezzecca nel Trentino. Nel iforte della mischia, Garibaldi più di una volta aveva invocato l’intervento dello squadrone di Missori. Quando, passato il momento critico, Missori tutto trafelato, arrivando disse: Generale, son qui... Garibaldi, contraccambiando il saluto, secco secco rispose: Colonnello, troppo tardi... Dicono che quella frase tornasse sempre in gola hl Missori. Non vorremmo che quella frase diventasse il gergo di saluto in bocca al poPolino, passando dinnanzi alla sua statua equestre. Ma la disapprovazione maggiore io credo che verrebbe dal festeggiato. Il Missori, in mancanza di meriti personali distinti, era un gentiluomo, geloso custode della sua dignità: guardando la sua statua equestre, e ricordando il suo duce immortale, mormorerebbe fra i denti: troppo! Che brutta figura mi hanno fatto fare; la peggiore: il ridicolo! L. V.

Preghiera del soldato

O Cristo Gesù che piangendo sulla rovina d( ila patria tua consacrasti il patriottismo e ne facesti una virtù cristiana, rivolgiti misericordioso a noi elle dall’Italia chiamati, combattiamo per la sua difesa e per la sua grandezza. Proteggi, o Signore, questa nazione ch’è tua, perché in essa hai posto la sede della tua chiesa. proteggi questa terra che accoglie le tombe dei padri nostri e le culle dei nostri bimbi innocenti. Dà rassegnazione alle nostre famiglie lontane: illumina la nostra mente, avvalora il nostro braccio, purifica il nostro cuore e v’infondi pietà fraterna rei vinti, ravvisando nel nemico dell’oggi l’amico del domani, tenendo alta ovunque e sempre la nobile tradizione del soldato italiano senza macchia e senza paura. Volonterosi offriremo anche la vita per la patria. ma ne faremo il sacrificio a te, o Signore in espiazione del male commesso, perchè tu solopuoi mutare l’eroismo in martirio e darcene premio nella gloria eterna. E Tu, onnipotente e misericordioso ci a.sisti nell’ora del pericolo; nell’ora dello sconforto ci consola e fa - che presto sul bel cielo d’Italia nostra novellamente risplenda la tua Croce, che a Costantino diede vittoria.

Preghiera per i soldati

Chiamati dalla gran voce d’Italia, i nostri cari sono partiti per la guerra, e noi siamo rimasti soli nella casa deserta che non ha più gioia, Versando lacrime a rivi, fra trepide ansie di sconforto e di speranza, nella desolazione del cuore trafitto (la inef fabile angoscia. O Signore, Tu che vedi il nostro dolore, ascolta la nostra preghiera, e per la tua morte di Croce, abbrevia la terribile prova, che accettiamo in espiazione delle nostre colpe; difendi i nostri soldati da ogni pericolo, dà loro fortezza di pazienza e di corap,,g’, nei patimenti, risanali da ogni ferita, e coronali di vittoria, affrettando l’avvento della pace e l’ora suprema del sospirato ritorno. Noi siamo soli, ed essi, i cari nostri, sono tanto lontani! Ma tu, o Signore, Tu rimani con noi e con loro per consolarci, per benedirci, per salvarci.

O Maria, che sei detta la Castellana d’Italia, proteggi i tuoi cavalieri. Santa Barbara e San Martino, San Marco e San Giorgio, proteggete, per la; difesa e per. la grandezza della patria, la gloriosa armata ’d’Italia in terra e sui mari. Contessa ROSA DI SAN MARCO.

L’Enciclopedia dei Ragazzi

è il libro più completo, più divertente, più utile, che si possa regalare.