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158 IL BUON CUORE


sangue come dinnanzi a un insulto, ad una profanazione ad una offesa fatta a tutta la Nazione. Ecco disti — l’effetto delle dottrine deleterie che si vanno diffondendo in mezzo al popolo, dottrine disgreganti, che, scindendo le idee, dividono gli animi, dividono le persone, dividono le classi, creando quella confusione che invano si cercherà poi di ridurre ad unità per getarli, come un corpo solo, formato dalla forza di tutti, nel punto ove sarà maggiore il bisogno della di fesa nazionale.

lo Alberi( Vittorio Emanuele II, Umberto I; la gloriosa dinastia di Savoia, rispettata ed invidiata da tutte le Nazioni, come quella che ha saputo, col rischio della propria esistenza, dare all’Italia, dopo secoli di divisioni e di servaggio, una patria unita e forte, che provoca le brame delle più forti nazioni del mondo per averla alleata e compagna. Ma si grida; ciascuno ha diritto di pensare a modo suo: i repubblicani hanno diritto di dirsi repubblicani, i radicali radicali, i socialisti socialisti. Qi esto è il grande errore, la grande ubbia, che travolge e inganna molti. Libertà per tutti. Libertà per tutti, sì, ma rispettando la legge, seguendo la ragione. La libertà proclamata in senso assoluto, senza limiti, degenera e si muta in licenza; e il bene del paese e della nazione, è il rispetto alla volontà della maggioranza; sono i plebisciti che devono essere seguiti. Attualmente, quale è il plebiscito del popolo italiano? Italia una e Vittorio Emanuele, con Roma capitale. Questa è la forma politica di governo, questa è la base attuale giuridica della nazione italiana. E una nazione non si conserva forte e sicura se non attenendosi agli elementi che l’hanno costituita. L’Italia si è costituita come governo costituzionale sotto Casa Savoia: con questo programma si è fatta una; solo con questo programma si conserverà forte e grande; come la Svizzera, nata Repubblica, si conserverà grande e forte collo stare Repubblica: come gli Stati Uniti, nati repubblica, si conserveranno grandi e forti collo stare repubblica.

Discordi nel giudicare la Germania pel modo col quale ha iniziato la guerra, l’ha condotta e la conduce, in un punto sono tutti uniti: nell’ammirare la compattezza, la fusione degli animi, la costanza nel volere un solo intento: Kaiser e Nazione sono una cosa sola: non è possibile il pensare che in Germania possa mai sorgere il grido in mezzo alle discussioni politiche: è ora di finirla col Kaiser! E questa unione indiscussa della nazione col suo capo, fa la forza indomabile della nazione germanica. La forza dell’esercito italiano si può desiderare, si può anche supporre; certe pagine dell’impresa libica ci danno confortanti speranze; ma come difenderci da un dubbio ragionevole sulla compattezza dell’esercito italiano, quando si pensa che gli elementi che lo devono comporre, sono reclutati dalle masse tumultuanti nelle piazze, dagli affigliati ciechi del socialismo, dalle torbide congreghe della massoneria? Se c’era luogo e momento in cui l’unione di tùtti si imponeva, era la inaugurazione del mo-. numento ai Mille; lo imponeva il ricordo del passata, lo imponeva il bisogno presente.. Con qual griIn Italia la repubblica divide - disse un giorno Crido i Mille salparono da Quarto, con qual programspi; la monarchia unisce. Questa grido, che andava bema Garibaldi chiamò a raccolta la nazione? Italia e ne, per ragioni del momento, detto a quel tempo, per Vittorio Emanuele. Fu questo grido che’ trovò e fealtre ragioni più complesse, non v’ha meno bene ce tutti consenzienti;. fu questo grido che formò la detto adesso. concordia dell’animo di tutti, che disarmò le diffidenze della diplomazia, che suscitò quell’onda irresiTutti i partiti che non accettano il programma stibile di entusiasmo, che portò Garibaldi vittorioso costituzionale consacrato dai plebisciti; compresi i rea Palermo, a Milazzo, a Napoli. pubblicani, sono nemici della patria, della sua unità,,sono nemici della sua forza e della sua grandezza, Ed ora, nella tremenda conflagrazione delle NaCredendo di andare innanzi, tornano indietro; torzioni europee, nella quale, se noi pure saremo trascinano alle forme del Medio Evo, belle allora perchè nati, anche ad entrarci tutti compatti, saremo semcorrispondenti ai bisogni dei tempi e al voto delle pre un elemento di secondaria importanza, si ha il popolazioni, ma che portarono poi e porterebbero coraggio di gridare: è ora di finirla col Re! Il Re, ancora alle divisioni, alle lotte intestine, che chiache per consenso di tutta la nazione, rappresenta la marono e resero possibile il dominio dello straniero Nazione! Nel momento, in cui si comincia il viaggiò sotto la guida di un Capo, tagliare il capo al Capo? - in Italia per secoli e secoli. Nel 1848 Carlo Alberto combatteva sul Mincio; E’ un delitto, una frenesia, un tradimento. sarebbe stata necessaria l’unione di tutti; Mazzini E chi è questo Re che si’ vuol togliere di mezzo? brigava contro il Re! Due mesi dopo gli austriaci Uno scemo, dissolino, un tiranno? E’ da tutti rierano ancora in Milano. tenuto una mente seria, colta, studiosa; famigliarmente è un tipo di esemplari virtù domestiche, semEcco cosa vuol dire il grido: è ora di finirla pre pronto ad intervenire col concorso della persocol Re; vuol dire: è ora di finarla colla forma polina e degli aiuti materiali nei bisogni speciali e neltica che ha fatta l’unità d’Italia, è ora di finirla 051 le calamità della nazione; è un individuo, insomma, regime costituzionale, consacrato dai plebisciti, personalmente, altamente rispettabile. Il Re non va considerato solo come persona: anMa è ancora più rispettabile il Re, se lo si conche conce persona, il Re attuale si merita rispetto e la sidera come il discendente di una dinastia di Re, che stima di tutti; nessuna persona, onorandolo, sente hanno dato all’Italia l’indipendenza e la libertà: Cardi venir meno alla propria dignità.