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IL BUON CUORE 157


beni della terra se si perde l’anima, che il tesoro preferibile non è quello che è formato dai tesori terreni che il tarlo rode e i ladri rapiscono, ma il.tesoro interno delle virtù, che nessuno ci può rapire, tesoro che si muta in ragione di merito, e ci procura un premio che nessuno ci potrà togliere più mai. Nell’esercizio di questi doveri che costituiscono la perfezione cristiana, Cristo non mette alcun limite: nessuno può mai dire: fermati; ora sono buono abbastanza. Gesù mette quale sia il tipo della virtù che noi dobbiamo seguire. Qual’è? E’ il tipo di una perfezione, che è in continua ascendenza perchè la meta non sarà dall’uomo raggiunta mai. Siate perfetti, come è perfetto ii Padre vostro che è nei cieli. E’ una doppia gloria del Padre. La maggior gloria del Padre è la virtù degli uomini; la maggior virtù degli uomini è l’imitazione del Padre. E questa gloria del Padre, Cristo non l’ha cercata soltanto nel circolo della vita presente; egli là perpetua in altre due vite, la vita dell’Eucaristia, la vita del cielo. Tutti i caratteri dell’Eucarestia, come sacrificio e come sacramento, sono una proclamazione della gloria del Padre, nell’amore e nel sacrificio ’di Cristo. Nel cielo non vive che per pregare incessantemente il Padre per noi. La missione di Cristo nel cielo è la continuazione della missione di Cristo sulla terra. Nel Tempio della celeste Gerusalemme Cristo ripete le parole che fanciullo a dodici anni pronunciò nel Tempio della Gerusalemme terrena.

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Agl: uomini, ora, tocca rendere al Padre e al Figlio, la gloria che il Padre rese al Figlio, la gloria che i! Figlio rese al Padre. La gloria che l’uomo può e deve tendere a Dio è il conseguimento cercato e voluto presso di sè della vita eterna. La vita eterna dell’uomo, ottenuta dall’uomo è ciò che costituisce la gloria di Dio. In che consiste la vita eterna? L’odierno Vangelo lo proclama apertamente. la vita eterna si è, che conoscano te solo vero Dio •e il figlio che hai mandato. La conoscenza di Dio e di Cristo si chiama vita eterna, perchè questa conoscenza è il mezzo necessario, assoluto, per andare in cielo. Verita ben importante, verità che non si dovrebbe mai cessare di proclamare, di ’ripetere, sulla terra, a tutti gli uomini. Non rifugiamoci dietro il pretesto della buona fede, dietro la scusa della ignoranza incolpevole: queste scuse dell’errore, della indifferenza o della incredulità, ci possono essere, ci sono, e noi ci guarderemo bene dal limitare anche minimamente la misericordia di Dio nel trovare attenuanti per tutti quelli che non conoscono la verità, perchè non siano ammessi alla gloria del cielo. Ma non dimentichiamo anche che la via della verità, la via ordinaria, ufficiale, regale, è la via di Cristo: io sono la via, la verità e la vita: chi crede in me, sarà salvo; chi non crede sarà condannato. Non vi è che un solo nome nel quale gli uomini possono salvarsi, è il nome di Cristo. Lo ha proclamato San Pietro.

I ’etchè affidarsi ai viottoli per giungere alla meta, quando ci sta dinanzi la via maestra? Oh, entriamo prontamente, francamente, con piena confidenza i questa via: il farlo non è soltanto dovere, è vantag-. gio, è onore. E’ già un grandissimo favore il credere in Dio e in Gesù Cristo: la fede ci pone già da sè sola al di sopra di tutte le cognizioni della scienza umana. la più progredita: la vecchierella della mia monta-. gna che apprese a creder nel Figliuol de? Fabbro, ne sa ’più finto* no a Dio e al Redentore di quanto sapessero.Aristotile, Platone e Socrate, che invocava una progenie divina a maestro della umanità. Ma il beneficio del credere 1. fatto più grande da un altro beneficio: il credere non basta; la fed’senza le opere è morta: per credere bene, bisogna anche agire, bisogna alle verità proposte dalla fede fai. seguire le opere corrispondenti alla fede; alla luce della mente, far seguire la fiamma del cuore, l’eroi-. smo delle opere. Sono le opere stesse che ha compiuto Cristo, le opere che egli ha insegnato colla sua dottrina, più ancora, che ha praticato col suo esempio. Vocazione invidiabile! Cristo permette che noi siamo una sua ripetizione, che noi siamo Cristo! Eritis sicut Dii, aveva detto nel paradiso terrestre il nemico infernale ai nostri progenitori; questa frase detta per ingan.. no si è convertita nella più cara delle realtà. Più ancora: noi possiamo, noi dobbiamo ripe. tere Cristo non soltanto per noi, ma per tutto il mon.. do: noi dobbiamo essere i continuatóri della reden zione morale di Cristo; noi dobbiamo completare col. l’opera nostra l’opera sua: adimpleo ea quae desunt passionum Christi, in carne mea, pro corpore ejus, quod est Ecclesia! Quale grandezza, quale ragione di intima compiacenza, di giusto orgoglio, di nobile entusiasmo! Instaurare omnia in Christo. Fu il grande pro gramma del Vicario di Cristo: siamo lieti di risponde re al quo appello, d’essere suoi collaboratori. Collabo.. ratori del Pontefice siamo collaboratori di Cristo; collaboratori di Cristo per la gloria di Dio, pel bene del-. l’umanità. Il cielo e la terra saranno. nostri; la terra colle virtù, il cielo col premio. L. V.

UN GRIDO INSENSATO 66 La si finisca col ricordare il Re Un giornale ha riportato che nella inaugurazione del Monumento dei Mille a Quarto il 5 Maggio T 91 5, mentre D’Annunzio pronunciava la’ sua ora-. zione, giunto ad un punto in cui ricordava la maestà del Re, una voce improvvisa, rompendo il silenzio, lanciò in mezzo alla folla la frase: è ora di finirla di ricordare il Re! UP.a tempesta di pugni gli troncò la frase nella bocca: misura di castigo incivile, ma giusta.. • Leggendo questa frase, io mi sentii ribollire il