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IL BUON CUORE 99


le, ma specialmente di notte, e più ancora di quanto sia visibile di notte, la luna agli abitanti della terra, Inoltre, per gli osservatori lunari, la terra si trova su per giù, costantemente nello stesso punto del cielo: per esempio, per un osservatore il quale sia in quei punto della luna che a noi pare come il centro del disco lunare la terra viene a trovarsi perpendicolarmente al di sopra, e solo di poco, e precisamente di circa io gradi, essa si sposta da una parte all’altra nel corso di un mese terrestre, il quale mese corrisponde a quello spazio di tempo che per la luna viene riempito da un giorno e da una notte. Sicché, mentre in un mese terrestre il sole e le stelle compiono un giro nel cielo, la terra invece apparisce come un punto fisso. Ad uno il quale stia sulla luna in vicinanza della linea che per gli abitatori della terra costituisce la periferia del disco lunare, la terra appare naturalmente in vicinanza dell’orizzonte; e ci deve essere anzi una zona della luna per la quale la terra sorge e tramonta, alternativamente, sollevandosi solo di poco sull’orizzonte e sempre nella stessa regione del cielo All’osservatore lunare la terra si presenta con un diametro di 2 gradi, e il suo disco ha una grandezza, uguale a tredici volte quella del disco lunare quale si presenta agli osservatori terrestri; perciò essa rischiara così vivamente la notte lunare, che dalla terra stessa si può vedere distintamente la luce che il nostro globo riflette sulla luna. Le fasi terrestri, quali si presentano all’osservatore lunare, sono il complemento delle fasi lunari, quali appaiono all’osservatore terrestre; quando noi abbiamo luna piena, la luna ha «terra nuova»; al nostro ultimo quarto di luna, corrisponde sulla luna il «primo quarto di terra»; al novilunio la «terra piena», al primo quarto di luna l’«ultimo quarto di terra». In tal modo la terra, colle sue fasi, è per la luna un vero orologio. Inoltre, siccome la terra gira intorno al proprio asse, così in ciascuna delle notti lunari ogni punto della superficie terrestre si presenta quindici volte agli occhi dell’osservatore lunare; il quale osservatore vede il disco terrestre circondato da un orlo luminoso evanescente, e lungo il limite di questa corona, un colore crepuscolare; egli vede inoltre nell’Oceano rispecchiato il sole, e guardando bene attentamente nella parte della terra che è immersa nella notte, egli scorge i fuochi dei vulcani attivi, quelli dei camini delle grandi fabbriche e l’illuminazione delle grandi città. Un fenomeno strano turba, però, di quando in quando, la chiarezza della sua visione: e questo fenomeno è costituito da grandi masse bianche, che ogni tanto vengono a coprire questa o quella massa della terra; queste masse sono le nuvole, le quali, essendo illuminate dal sole, all’osservatore lunare appaiono sempre bianche; e a questo osservatore non sembra che tali masse siano librate a una certa distanza dalla terra, bensì sembra che siano adagia 99

te sopra di essa; e per questo, e per vari altri motivi, che fluì non è il caso di enumerare, gli abitanti della luna, dato il caso che ci siano, dovrebbero ritenere che la terra sia completamente disabitata, nello stesso modo in cui gli abitanti della terra credono che sia completamente disabitata la luna. Forse questi s’ingannano, come s’ingannano quelli. Noi vediamo infatti, sul nostro globo, la vita organica svilupparsi e persistere in mezzo alle più incredibili difficoltà, così nei deserti di ghiaccio, delle regioni polari come in fondo ai mari, sotto una pressione di too a 15o atmosfere. La respirazione, per mezzo delle branchie, permette ai pesci di vivere con la quantità minima di ossigeno assorbita insieme coll’acqua; le piante vivono e prosperano assorbendo dell’aria per mezzo delle loro foglie,.che funzionano da polmoni, dell’acido carbonico, attenuato sino al 2 per mille. Quando si pensi a tutto questo, si è indotti a credere che anche nella luna la vita non è del tutto impossibile, potendosi ammettere su di essa l’esistenza di certi gas in piccolissima quantità, e molto attenuati. Molto spesso la terra s’interpone fra la luna ed il sole, e allora si ha il fenomeno dell’eclissi: quando gli abitatori della terra hanno un’eclissi totale di luna, allora per tutte le parti della luna vi è un eclissi totale di sole, e la terra appare circondata di una corona luminosa, la quale ha un colore rossiccio. Quando noi abbiamo un’eclissi di luna parziale, allora quella parte di luna che per noi è oscurata, ha un’eclissi di sole totale; il resto della luna ha un’eclissi di sole parziale. Però, anche quando solo la penombra della terra cade sulla luna, sicché per noi non vi è eclissi di sorta, la luna ha un’eclissi di sole parziale; sicché per la luna le eclissi di sole sono più frequenti e più lunghe di quanto siano per noi le eclissi di luna. Viceversa, quella che per noi è un’eclissi di sole e che per la luna diventa un’eclissi di terra, è un fenomeno raro e che a mala pena si avverte; solo guardando con grandissima attenzione e con un eccellente telescopio, si vedrebbe dalla luna una picrola macchia oscura sulla superficie terrestre. Quanto alle nostre eclissi parziali di sole, esse rimangono invisibili dalla luna. A tutte queste induzioni hanno condotto i recenti studi intorno al nostro satellite; il quale, se, come si è detto, dovrebb’essere un paradiso per gli astronomi, e così pure per gli studiosi di mineralogia, per i botanici invece e per gli zoologi, sarebbe un campo assolutamente sterile, perchè del tutta mancante di vegetazione e di animali.

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