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IL BUON CUORE 83


era stato da questi fucilato, e non solo aveva sopravvissuto alle sue orribili ferite, ma potè fare ancora tutte le campagne dell’impero. Morì finalmente all’età di quasi novant’anni. Sono abbondanti anche i soprannomi ispirati esclusivamente dal gusto francese pei calembours. Il maggiore del genio Férandy, specialista nella costruzione di ponti militari, era soprannominato Le Grand Pontife. Il generale Gardanne aveva avuto il soprannome di général Gard-ànes dopo che era stato nominato governatore dei paggi imperiali. Il, maresciallo Victor, che fin da quando era mplice soldato aveva avuto dai commilitoni il nomignolo guerresco di Beau-soleil, venne insignito da Napoleone del titolo di duca di Belluno, molto probabilmente, dice il Lumbroso, a cagione appunto di quel nomignolo. Dopo essere stato tanti anni beau soleil, il maresciallo diventava così anche belle lune (duc de Bellune). Per citare anche un soprannome militare tedesco ricorderò quello di Giuseppe Speckbacher, che sotto il comando di Andrea Hofer difese eroicamente il Tirolo dai Francesi e Bavaresi inviati da Napoleone contro l’Ho fer. Lo Speckbacher venne soprannominato Feuer Teufel (il Diavolo del fuoco) per avere, novello Orazio Coclite, tenuto fronte al nemico con pochi altri montanari, mentre intanto alle sue spalle, e sotto gli occhi del nemico i suoi incendiavano il ponte di legno che ne avrebbe permesso il passaggio. Egli si ritirò finalmente per l’ultimo, camminando sulle travi già in preda alle fiamme e che si spezzavano sotto i suoi piedi. Non si può negare che il ricordato soprannome non fosse stato da lui meritato. A proposito di Orazio Coclite ricorderò anche che con questo nome e soprannome romano era stato soprannominato in Francia il generale repubblicano Alessandro Dumas, rispettivamente padre e nonno dei due celebri romanzieri e drammaturghi dello stesso nome. Ignoro però se ciò egli abbia dovuto a qualche eroismo compiuto dinnanzi a un ponte o semplicemente alla grande voga che i nomi dell’antica gloriosa repubblica di Roma ebbero durante la prima repubblica francese. Parlando di soprannomi militari, meritano un cenno altresì quelli affibiati, non a singoli indivieui, ma ad intieri coro; o riparti di truppe. Questi soprannomi che sono in generale tradizionali, non esistono quasi nel nostro esercito di troppo recente formazione, e quei pochi non meritano di essere riportati perchè esclusivamente satirici, mentre nei vecchi eserciti, se i satirici non mancano, abbondano però anche quelli onorifici. Nelle vecchie truppe napoleoniche, una brigata di granatieri comandata dal generale Colbert nel 1809 fu soprannominata: Brigade Infernale; la nona compagnia di cacciatori (neuvième légère) fu detta Incomparable per l’eroismo, con cui a Marengo si slanciò a vendicare la morte di Desaix; ai soldati della guardia imperiale rimase il sopranno

me di Les Ancien perchè così li chiamava Napoleone, e più tardi furono detti Grognards, da quando cioè furono all’isola d’Elba, dove. Napoleone li faceva lavorare da muratori, alla qual cosa, per l’affetto che gli portavano, si rassegnavano, ma borbottando c-ntinuamente, en grognant. I lancieri polacchi che facevano parte della «Grande Armata» erano detti Francais du. Nord. I soldati che avevano preso parte alla spedizione in Egitto erano chiamati Les Ègyptiens; un battaglione di bersaglieri corsi era soprannominato Cousins de l’Empereur, probabilmente perchè la maggior parte di quei corsi si era vantata di tale parentela più o meno lontana. Spesso questi soprannomi a battaglioni ed a reggimenti erano dati a scopo satirico dai commilitoni appartenenti ad altri corpi e, anche dal popolo, ed in questo caso il soprannome era per lo più desunto da qualche particolarità’ della divisa, o delle armi, o delle funzioni speciali a cui quella data truppa era destinata. Tutti sanno come sono tutt’ora chiamati in Italia i soldati addetti agli ospedali, alle infermerie, alle ambulanze. Molti ricorderanno che nell’esercito pontificio vi era un corpo di truppe che, a cagione della sua calzatura, identica a quella dei ciociari, era detto dei Zampitti. In Piemonte una volta dicendo Ussari a quattro ruote intendevasi dire i soldati del treno. In Francia vi fu un reggimento di Gardes de Paris tutto vestito di rosso, i cui soldati furono perciò detti Ècrevisses; precisamente come a Roma il popolino chiamava Gamberi cotti gli alunni del seminario germanico. Un reggimento di dragoni fu detto Citrouillards perchè infatti i suoi soldati vestiti di verde e coll’elmo giallo avevano l’apparenza, specialmente quando erano riuniti, di tanti limoni. I lancieri erano detti Batteurs de pontmes perchè infatti delle lunghe e sottili loro lancie facilmente si servivano in campagna per battere rami di pomi e di noci. Tralascio molti altri soprannomi dati in Francia ad altri corpi di truppa ed a speciali reggimenti, ma poichè la letteratura dei soprannomi militari è colà tanto ricca, voglio ricordarne ancora due assai caratteristici, e cioè quello onomatopeico di Turlututù con cui i vecchi soldati designavano nei reggimenti i suonatori di piffero ed’i tamburini, e quello di Piou-piou che è ancora molto usato in Francia dal popolo per indicare i soldati di fanteria. Anche questo sarebbe onomatopeico poichè sembra derivato dall’abitudine che avevano una volta i soldati in marcia di far man bassa sui polli e sulle galline nei villaggi che attraversavano. In Inghilterra i soprannomi dei reggimenti sono in generale molto espressivi, ma sopratutto molto antichi. V’è un reggimento che porta da circa due secoli il poco lusinghiero appellativo di Porci, perchè in origine l’elefante dipinto sulla sua bandiera era stato eseguito in modo da rassomigliare meglio ad un suino che al pachiderma sacro agli Indi; i soldati del 2.° Royal West Surrey sono ancora adesso chiamati i Dormenti perchè la mattina della battaglia di Al