Pagina:Il buon cuore - Anno XIV, n. 05 - 30 gennaio 1915.pdf/6

38 IL BUON CUORE


l’aria, ed anche il maligno, che rappresenta ogni ogni potenza avversa. La strada colla sua durezza è immagine di quelle, menti, dure, refrattarie, che non hanno in sè nessuna propensione a ricevere la parola di Dio: la sentono da un orecchio, e loro esce dall’altro: la più leggera distrazione che sorge 1a porta via; è ben detto, un uccello che vola: peggio poi se arriva qualcuno animato da perverse intenzioni, il maligno, Cioè un cattivo compagno, un libro cattivo, i giornali... E’ strana la malefica influenza che esercita un giornale cattivo nel portar via dalla mente di molti la buona semente, i buoni principi: questi principi furono ricevuti, ma non sono radicati: nan si ebbe cura di approfondirli, di farli diventar nostri colla istruzione successiva, colla riflessione; sono rimasti lì alla superficie; non hanno forza di resistenza: il solo fatto di un’asserzione contraria, basta a demolire tutto l’edilizio della fede: l’ha Netto il giornale.... Per molti la scienza religiosa si riduce qui. E quali giornali sono!

La buona semente cadde in secondo luogo in ’mezzo ai sassi: c’era della terra, ma poca: la semente potè prendere ’radice; anzi si dischiuse subito; ma le radici non poterono approfondirsi. Sorse il sole e la disseccò! • Il terreno sassoso, con poca terra che raccoglie la semente, e tosto spunta, è immagine di coloro che non hanno preconcetta avversione alla parola di •Dio, anzi, cristianamente educati, sentono propensione ad ascoltarla, a gustarla. Sono quelli che quando compare, in una città, un valente oratore, che diventa subito di moda, accorrono ad ascoltarlo, né esaltano l’eloquenza, ne diventano paladini nel loro animo.è come un’improvvisa fioritura di sentimenti religiosi. Ma è un’impressione affatta superficiale; una impressione che sfiora, senza penetrarvi, l’anima, come una piuma di cappellino che svolazza sul capo. Passato il quaresimale, passato il quarto d’ora di novità che rese interessante la lettura di un libro buono, si rientra nello stato di indifferenza abituale; non si va più alla predica, non si sostituisce la predica con una buona lettura in casa; non si ripuliscono le armi contro gli assalti della indifferenza, dello spirito di critica, della galanteria; le tentazioni sorgono, le tentazioni esterne, le tentazioni interne; arrivano le tribolazioni; la fede è minacciata nella mente, la virtù nel cuore; ci vorrebbe nella mente, per resistere, una soda istruzione che dissipasse con risposte illuminate le obje-. zioni, ci vorrebbe nel cuore un proposito serio di virtù che facesse la difesa più forte dell’assalto; qiieSta istruzione non c’è, questo proposito non c’è; si indietreggia, si transige, si cede, si cade!

  • * *

Un’altra parte della buona semente cadde fra le spine; crebber le spine e la soffocarono. Il terreno per sè è buono; ha buona terra, ha terra suf ficiente. Crescon le spine, potrebbe crescere anche ia buona semente. E la buona semente cresce, ma, ahi, crescono insieme anche le spine, e crescono tanto, e sono così audaci, nel’crescere, sono così invadenti, che il frutto della buona semente resta impedito, intralciato,, soffocato, e prima ’di giungere a maturità, muore! Le ’spine sono le preoccupazioni materiali della ’vita, ’sono gli affari, gli interessi, i commerci...Questi affari ’non sono per sè in contraddizione ’colto spirito religioso, nel senso di rappresentare un dovere nella vita, un lavoro proficuo per noi e per le persone alle quali siamo tenuti di ’pensare e di provvedere; si possono dire anzi una emanazione della, religione, una intimazione della religione. Ciò che è dannoso, ciò che è riprovevole, è il loro crescere, è il loro sovrabbondare, è un riempire la vita, è un essere tutta la vita! ’In un’epoca di attività febbrile, come la ’nostra, si può dire questo ’l’attentato più fatale contro la fede religiosa: lavorare, lavorare per guadagnare, per arricchirsi, per rendere comoda, sicura la vita materiale; ecco a, che cosa si riduce la vita di molti.... Addio istruzione religiosa, addio letture buone, addio prediche, addio preghiere, addio sacramenti; neanche la Messa alla domenica, neanche i sacramenti a Pasqua; si lavora, si lavora, non si ha tempo ri pensare ad altro: la terra ha fatto dimenticare ’completamente il cielo. E il risultato? Arriva il giorno in cui le forze scemano, le forze n:mcano, la vita si esaurisce nel suo stesso eccesso... la terra, per cui abbiamo fatto tutto, non ha più a darci che una tomba, sia pure una fomba con-nata di, fiori, ma una tomba! La Vita futura che c. attende, la vita futura a cui si doveva indirizzare la vita presente, la vita futura si schiude, ci apre i.suoi battenti, bisogna entrarci.... ’sarebbe il mon ento di presentare tutto il tesoro di buone azioni preparato, raccolto nella vita, e invece... le mani sono vuote, l’anima è nuda dinnanzi a Dio, che aspetta,.che chiede, che esige, che giudica; si è lavorato tanto e non si ha nelle mani nulla; si è lavorato solo per la terra, è rimasto tutto sulla terra! State, qua janasti cujus crunt? ’Non è questa la condizione di ’molti, di moltissimi dell’epoca nostra? Felici se al momento dell’ultime trapasso, può sorgere un lampo di fede che rischiari la vita presente, ce ne manifesti il nulla, ci faccia apparire in tutta la sua imponente realtà la vita futura, ci faccia emettere un atto, che nella condanna di ciò che abbiam fatto, crei un titolo di perdono dalla parte di Dio, crei un merito per quella vita futura alla quale non si è ’pensato mai, e che olia non ’rappresenta più che la sola vera vita, vita immanente, vita eterna!

Finalmente un’ultima parte della semente cadde in buon terreno, e fruttificò dove cento per uno, dóve sessanta, dove trenta. Non si richiede che ogni seme abbia a dare un frutto eguale, il massimo frutto; basti che sia un frutto, un frutto corrispon