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22 IL BUON CUORE


zione dei popoli operati un secolo prima, da una sua concittadina, Caterina da Siena. BernardinO rivisse in Pio X. Egli aveva inaugurato il suo Pontificato col grido: instaurare omnia in Cristo. Benedetto XV succeduto a Pio X, ripetè lo stesso invito, se non colle parole, nel concetto: la pace fa -il primo saluto rivolto ai popoli salendo sul trono pontificio. -E’ il nome di Gesù chiamato un’altra volta a produrre la rédenzione morale, la pace nel mondo. Quanto arriva opportuno, necessario questo invito nel momento in cui l’Europa, il mondo è in preda ad una delle più terribili conflagrazioni che affliggono l’umanità. L. V.

Noti mancano alcune poesie: Sacro.1. ’onte di farese, A. Chiesa, Carlon le foglie... ’di P. Federico Ghisolfi, Chiesette votive, di Myriam Cornelio Massa; Nell’Asilo dei bambini. ciechi, di Maria Pezze Pascolato; Ideale, di Giuseppina Del Carretto. Ed ancora: Pace e felicità, note stil libro di Lord Avebury, di Maria Villari Nono e Poesia di Giuseppina Del Carretto. Insomma, un complesso pregevole, interessante e variato che fa,della strenna, come dicevamo, una publ,licazione di cui ’non solo le persone benefiche non devono essere prive, ma anche chi vuoi avere un buon libro di lettura e di piacevole svago. I. B.

Una onorificenza meritata

Un libro interessante Di libri •e strenne di circostanza, agli•ultimi di dicembre e coi primi di gennaio, ne escono a profusi:Aie e spesso con lo scopo’ — a purtroppo anche il pretesto - della beneficenza - alle ’persone ’benefiche vengono assegnati ed inviati libri ed opuscoli di valor re molto relativo. Ciò non può dirsi di un’elegante e pregevole pubblicazione: la Strenna abeneficio della Pensione Benefica per giovani ’lavoratrici. Di anno in anno la strenna è stata sempre migliorata ed arricchita nel contenuto e nella veste tipografica e di,anno in anno è aumentato il favore del pubblico e degli amici. Nella strenna, di quest’anno il nuovo presidente della benefica istituzione, l’amico Angelo Maria Cornelio, dopo aver ricordato come le circostanze attuali si riflettano ed esercitino influenza sull’Opera Pía, rievoca con commozione di amico e di estimatore, la figura -simpatica e buona del cav. Pietro Cavallazzi, d’intelligente ed operoso es-martinitt, che seppe con il lavoro e l’energia assurgere ad elevala posizione sociale, pur non ’dimenticando mai di ’prestare l’opera propria e di dare il proprio contributo per len;re e soccorrere i dolori e le miserie altrui. Nella relazione del presidente si ricordano pure in modo particolare le generose oblazioni di lire cono della signorina Agnese Mylius e di L. t000 della ’signora Elisa Tabacchi Gadda ed una di ignota persona benefica per L. 2,30o e si ringraziano tutti i benefattori ed oblatori ’dell’Opera Pia. La strenna contiene poi tre notevoli articoli: Ii-oncesco Domenico Guerrazzi in alcune sue lettere vare di Luigi Antonio 5 Maggio, note di Luigi d’Isengard, ed una pregevole biografia di mons. Geremia Bonomelli, scritta da A. M. CorneI lo che dell’illustre estinto fu amico ed intelligente cooperatore per lunghi anni nell’Opera di Assistenza degli Operai. Erriigranti. Vi sono poi interessanti novelle: La festa del vincolo (Alessandro D’Aquino); Fiori di autunno ’,(Giovanna Denti); Le’ rose di Natale (X); L’Hltinto mestiere di Marc’Antonio (Faustino); Novella inglese (Dirce Tenchini); Come una volta (Fulvia).

Mercoledi, 13 corrente, Mons. Luigi Hiali, a nome e in rappresentanza del Consiglio dell’istituto dei Ciechi di Milano, recavasi a’ Chiari, e consegnava al Professore Giovanni Bastoni la medaglia d’oro elle gli era stata decretata in benemerenza dei 43 anni di servizio, prestati conce maestro di violino nello stesso Istituto dei Ciechi: Questa meritata onorificenza doveva essere conferita all’egregio è amato. Professore, nell’Accademia- pubblica tenutasi nell’Istituto il 19 dicembre 1914: ma l’inclemenza della stagione e gli acciacchi di salute, alla vigilia di ottant’anni, gli --avevano impedito di venire a Milano e soddisfare il comune desiderio, Che festa avrebbe fatto l’Istituto, Consiglio, colleghi professori, allievi, al maestro che per più di• otto lustri aveva prestato l’opera sua intelligente, indefessa, nella importante e numerosa scuola di violino’. e nell’aSsistenza ai preparamenti di orchestra, in.valido aiuto del maestro cieco Peliosanto Ambrogio! Alla onorificenza del Consiglio, gli allievi avevano voluto associarsi coll’offrire all’amato Professore una bella pergamena miniata, colle più gentili espressioni della loro imperitura riconoscenza. Il buon professore, altamente commosso, ringraziava del duplice dono, ’Pregando il vecchio rettore,,col quale aveva passato in amichevole accordo (ivasi quarant’anni, di farsi interprete presso Fon. Consiglio’, e gli’ allievi, della ia riconoscenza e del perenne ricordo che serberà della parte notevole della sua Vita passata nell’Istituto.. La medaglia d’oro, coniata dalla ditta Jonshon, portava su un risvolto le parole: A Giovanni Bastoni Professore di violino sull’altro risvolto: Il Consiglio dell’istituto dei Ciechi di Milano all’infaticabile maestro plandente 4 9bre 1871 7 io Luglio’ 1914