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il buon cuore 335

L’indomani, mattina, per tempissimo, la nostra vecchia fantesca introdusse alla mia presenza, senza tante cerimonie, sun visitatore che mi fece restare di princisbecco. a Avete indovinato? Nientemeno che il mio vetturale della sera innanzi. Rigirava il cappello fra le grosse mani, senza riuscire ad aprir bocca, con un’espressione di viso così insolita e complessa, che me lo fece diventare, di colpo, interessante. Via, — gli dissi a titolo di incoraggiamento — a volete bere un bicchierino alla salute di Cocò? — Alla salute di Cocò?... Sarebbe peccato rifiutare, tanto più che ciò mi snoda la lingua; non ho mai saputo bere senza parlare! Né, s’intende; parlare senza bere? — La signora vuol scherzare, ma io, vede, mi darei invece dei pugni nella testa.... — Vi è accaduto qualche cosa? ti da un soldato, che apparteneva alla stessa città del capitano. L’ufficiale si volse e ordinò: — Vattene!» — «Non senza di voi, capitano» — rispose l’altro. Tutt’intorno piovevano le palle; Cocò fu colpito al muscolo d; una spalla. Vedena dolo coperto di sangue, il capitano saltò a terra, piantandoglisi al fianco quasi avesse voluto preservarlo da altri pericoli; e incrociò le braccia sul petto aspettando quel proiettile ch’era venuto a cercare. Anche il soldato era sceso di cavallo e «stava nel preciso atteggiamento del superiore. Allora, sapete che cosa ha fatto Cocò? Con un gran salto andò a mettersi fra il suo padrone e il fuoco dei prussiani e proprio in tempo, poichè raccolse nei fianchi altre due palle, ch’erano dirette a quel«l’altro. Il capitano, ch’era ostinato incrociò nuova«mente le braccia, appoggiandosi a un tronco d’ala bero, non senza aver dato un colpo del suo fru

FRAMMENTO

La natura ha voluto che la donna amas se perchè l’uomo non ha tempo d’amare; ha voluto che la donna soffrisse perchè l’uomo non ha tempo di soffrire. Ma pure vi dico che nessun sacrificio di donna è mai stato perduto, nessuna vera lacrima dispersa, nessuna rinuncia inutile; che senza di lei non sarebbero mai germogliati su quesa terra i due splendidi fiori dell’arte e della poesia, Shaespeare e Dante non avrebbero scritto, nè Raffaello dipinto. In fondo ad ogni gloria.d’uomo si legge un nome di donna, in ogni.cosa fiorente si trova l’opera di una donna, in ogni infanzia felice la donna, in ogni ardore di carità la donna, in ogni azione generosa la donna sempre, ispiratrice, consolatrice, amica, custode, arca sacra dei Popoli che verranno. La sua missióne è la più alta, la più pura, la più necessaria alle idealità della vita. Onta alla donna che non la comprende. NEERA

— Accaduto?... Certo, poiché ho sullo stomarco di aver picchiato Cocò ieri sera! Gli chiesi se. Cocò era ancora in collera. — Dovrebbe esserlo, se non fosse dolce come il miele! Appena in scuderia, l’ho asciugato e strigliato a dovere, poi gli ho dato perfino una delle coperte del mio letto, perchè quella bestia lì vale tant’oro quanto pesa, mia cara signora.... — Vedo che avete da raccontarmi una storià. Accettate dunque un secondo bicchiere.... — Sta bene: — replicò 3 vetturale, battendo un pugno sul ripiano di marmo del camino; — del resto non è lungo da dire. Tal’è quale lo vedete, Cocò, prima di essere cavallo di pubblica vettura, era ’proprietà di un capitano dei corazzieri e prese parte a quella famosa carica di Reichshof fen, che, se non può consolarci di tutto, è però sempre qualche cosa di buono in mezzo al cattivo. Poi è -«stato a Sedan...., ma non parliamo di Sedan; fa troppo male! Finalmente, si è trovato all’assedio, qui a Parigi, nel forte della mischia. Il suo capitano in un momento disperato vistosi perduto, cacciò gli speroni nel fianco dell’animale, per varcare le trincee nemiche e cercarvi la morte. Cocò non «se lo fece ripetere; ma quando furono a venti metra dal nemico, si accorsero eh:erano stati segui-

stino sul muso di Cocò per incitarlo a fuggire: ma l’animale rimase al posto, più impavido di lui. Allora il soldato ebbe un tratto di genio; dopo essersi detto che, alla fin fine, la morte vien sempre troppo presto, anche quando non la si chiama, afferrò il capitano, ch’era lungo, ma non pesante, e buttatolo in sella a Cocò, gli ordinò «Avanti!» ed eccoli tutti e quattro, i due uomini e i due cavalli, che galoppano sul fronte nemico quasi avessero fatto una passeggiata in piazza d’armi! «I prussiani furono tanto stupiti da quel sangue freddo che, sulle prime, cessarono di tirare, ma appena si accorsero che la preda sfuggiva, si diedero il lusso di un fuoco furibondo dal quale non si sa ancora come abbiano fatto a scampare. «Quando raggiunsero i nostri, il capitano non aveva che una palla nel suo chepì; anche il soldato non ne aveva che una, ma nel braccio sinistro: dei due cavalli, l’uno era incolume; Cocò invece aveva un assortimento di ferite, con rispetto parlando, anche nelle parti posteriori.... ma se l’è cavata bene, come vedete. Il capitano lo regalò al soldato; il soldato l’ha venduto a me, ed ecco come,, dal militare è passato al civile. Non vi è un Hotel des Invalides per le bestie!». FULVIA.