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il buon cuore | 333 |
Angeli di Natale
Fra le abbrunate spose le madri dogliose, Fra bimbi senza lane vecchi senza pane Annunziate piamente Che tornerà l’Assente.
Angeli di Natale, Bianche stendete l’aie E per l’azzurra via Degli astri sulla scia Ridiscendete a volo In fiammeggiante stuolo Nel trambasciato mondo Gemente dal profondo....
Dove cade la neve A fiocchi, lieve, lieve; Dove la nebbia frigida Infosca l’aria rigida; Dove mormora il vento In tono di lamento, Sovra i negletti avelli Spargete i fior più belli, Alle insepolte salme Alloro date e palme.
Trista l’ora che volge! Da maledette bolge Or disfrenata, bieca Nuova barbarie impreca E i popoli trascina All’ultima rovina In lotta fratricida Con ferocia omicida. Fra i solchi insanguinati Fra morti e mutilati, Sovra il campo macabro Di gelo e d’armi scabro Scendete voi pietosi Fra vinti e vittoriosi..
Poi riprendete il volo Su nell’azzurro a stuolo, In cielo risalite Ed all’Eterno dite Tutto lo scempio atroce Della guerra feroce.... Di quest’orrenda guerra Che sconvolge la terra! Dite i dolor, le pene Dei captivi in catene, Gli strazi d’innocenti E dei giusti i lamenti. Ditegli che un vagito I-la l’uomo redimito! Per tal divino pianto Mite lavacro santo Sovra il percosso mondo Di sangue e colpa immondo Che nel terror si sfate, Implorate la pace!
Rapite al focolare L’eco di voci care Per tutte le esiliate Anime sconsolate. Fra i rovi della siepe Rievocate il presepe, Fra i rami dell’abete La speranza intessete Che allieti e rassicuri Il cuor dei morituri!
Nelle deserte case Dall’angoscia pervase,
Angeli di Natale, Salvateci dal male Torino.
Contessa Rosa di S. Marco.