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la delle ’colonie governative, cioè dai 20 ai 3o ettari, furono addebitati ai coloni ad un tasso di 15 a 20 inilreis (allora equivalenti a 15 o 20 lire: al cambio attuale sarebbero da 20 a 3o lire) per ettaro; la casa venne computata 120 milreis (allora 12o lire); si noti che tali valori sono tutt’ora rimasti press’a poco eguali. Gli inizi della colonia furono molto promittenti, la Compagnia aveva impiantata sul luogo un’amministrazione ben montata, provvedeva all’assistenza sanitaria e si occupava di aprire strade e dar vita alle industrie e ai commerci. Ma nel 1905 non potendo, come abbiamo accennato, più oltre continuare l’introduzione di nuovi immigranti, essa ridusse tutti i servizi della colonia, e si limitò a mantenere alcuni impiegati per regolare le pendenze dei coloni ed esigere i debiti. Da quell’epoca le condizioni della colonia hann incominciato a declinare, e si trovano adesso in una stasi penosa. Motivo principale della poco florida situazione di Nuova Venezia è la mancata esecuzione dei progetti di costruzioni stradali Che già erano stati fatti dalla Metropolitana; senza di quelle, la colonia che pure ha, come abbiamo detto, terreni più fertili di tutte le altre, data la sua posizione, lontanissima da ogni mercato, si trova ad essere quasi completamente priva di commercio. Vie di comunicazione e commercio. Nuova Venezia dovrebbe comunicare con Ara- anguà per mezzo 4i una strada lunga 35 chilometri che segue il Rio Mac Luzia (Madre Lucia), ma questa è pessima: è assai più conveniente la via fluviale, sebbene per circa 20 chilometri il detto Rio sia navigabile solamente da leggiere canoe; perciò il commercio con Araranguà è minimo. Altra comunicazione la colonia avrebbe con Minas, stazione ferroviaria terminale della linea,Dorma Teresa Cristina, ma ne dista 44 chilometri di strada, in molti punti cattiva. Solamente i nuclei di Jordao, Belvedere, Treviso, si avvantaggiano del collimerei° per codesta via. Il nucleo di Nuova Belluno comunica anche con Cocal per mezzo di una strada lunga 14 chilometri. Nè di maggior vantaggio al commercio di Nuova Venezia è il sentiero che, attraverso i boschi e le colline, passando per la frazione detta Rio Maina, la congiunge a Cresciuma. La principale via commerciale di Nuova Venezia è attualmente ’quella che la congiunge ad Urussanga. passando per San Martino, per Nuova Belluno e per Rio Caethè. Ma questa pure è in condizioni disastrose; lunga 27 chilometri, ha salite e discese continue e fortissime ed il piano stradale in pessimo’ stato; ad ogni passo salti, sporgenze, buche profonde, che fanno sobbalzare e sfasciare anche i carri primitivi_ e robustissimi dei coloni. In inverno poi. specialmente nei tratti in cui attraversa i boschi, si formano pantani profondi che mettono al rischio di essere inghiottiti animali e cariaggi. Il mestiere del carrettiere è divenuto in que 205

sta strada cosi faticoso ed aleatorio che si trovano pochi che vogliano esercitarlo. Così succede che mentre i prodotti pagano pel trasporto da Urussanga al porto di Laguna circa 200 reis l’arroba (misura corrispondente al peso di 15 kg.), da Nuova Venezia a Laguna pagano da 600 a 800 reis l’arroba. Si osservi che il granoturco, il prodotto principale delle colonie, si paga in Laguna in media milreis 3.500 (circa 5 lire) al sacco di 6o chilogrammi, e facilmente si comprenderà come sovente da Nuova Venezia non conviene neppure mettere in commercio i prodotti. I coloni si recano dal commerciante, gli of frono sacchi di riso e di granturco, per avere in cambio qualche meschino oggetto di prima necessità, un secchio, un po’ di stoffa di cotone per vestirsi, e talvolta vedono rifiutarseli perché il commerciante ha già troppi di quei prodotti. (Conti.iu 9

La «Formica» sente quest’anno il dovere di riunire un raccolto eccezionalmente triste è la condizione di tanti poveretti che il flagello della guerra, sebbene lontano dal nostro Paese, ha pur duramente toccati di contraccolpo. Quindi per poter non solo proporsi, ma riuscire realmente a lenire miserie,nuove, senza privare di soccorso le antiche e costanti, fa vivo appello alle benefiche collettrici affinché si impegni fra loro una nobile gara, animando a lor volta di rinnovato entusiasmo le singole «Formiche»., Possa cosi la distribuzione per il prossimo Natale essere specialmente generosa e tanto più merito ria riuscirà l’opera individuale e collettiva se costerà maggiori sacrifici del solito.


Beneficenza


OPERA PIA CATENA

(Per la cura di Salsomaggiore)

Signora Santamaria Boselli Maria L. Signora Alemanni Pescatori Giuseppina»Signora Carabelli Adele ved. Cattaneo NUOVA SOCIA PERPETUA

Signora Carabelli Adele ved. Cattaneo. NUOVA PATRONESSA

Signora Alemanni Pescatori Giuseppina

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