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E in che modo intavolano il loro questionario? Presentano a Cristo una moneta, di quelle coniate per pagare il tributo, e gli dicono: Maestro, è egli lecito pagare il tributo a Cesare? — Se rispondeva di sì, Io mettevano ín mala vista dei Giudei come anti-patriota; se rispondeva di no, evidentemente i rappresentanti del governo costituito l’avrebbero accusato e punito come ribelle.

Non vi pare di assistere a certe accuse che i partiti radicali, gli increduli, i framassoni, muovevano ai Cattolici? Tutto quello che i Cattolici fanno, in privato, in pubblico, coi giornali, coi congressi, è tutto spiato per vedere se ci sia qualche cosa per poterli accusare come anti-patrioti, come nemici del paese. La caccia al Cattolico quante volte venne fatta! Come di contro non sono mancati per altra parte anche i Farisei, i quali accusavano i cattolici, schiettamente, unicamente cattolici, di traditori della Chiesa, di increduli, di framassoni, se in questioni strettamente politiche, nelle quali non erano punto interessati i principi della fede, si permettevano di esprimere idee, di acconciarsi a fatti, che favorissero il movimento nazionale. • •

Come rispose Cristo alle arti dei maligni, rappresentanti delle due categorie? Con un taglio netto; col distinguere, col separare le due quistioni, la questione politica dalla questione religiosa. Comincia a smascherarli con una pregiudiziale. Ipocriti, perchè mi tentate? Non siete in buona fede nella vostra domanda. Non è la verità che cercate; cercate un pretesto per la mia rovina: voi volete che parli, per vedere sotto la mia parola anche quello che non risponde alle mie intenzioni. Oh, quanto e quante volte questo carattere di mala fede appariva palese negli assalti, nelle accuse, che i veri i sinceri cattolici, in questo rapporto, dell’amore verso la Chiesa e verso la patria, dovevano sopportare dai partiti estremi! E’ già una vittoria quando agli avversari si può opporre, non con ingiuste supposizioni, ma con sicura certezza, che la loro opposizidne non è sincera, non è voluta dall’amore della verità e della giustizia, ma, inspirata e sostenuta solo per malignità, per mire di partito.

Cristo affronta direttamente la questione. Mostratemi, dice agli interpellanti, la moneta del censo. La moneta portava su uno dei risvolti l’immagine del l’Imperatore. Di chi è questa immagine? domanda Cristo. E gli altri rispondono: Di Cesare. — Ebbene, sentenzia Cristo: date a Cesare quello che è di Ce,sare e a Dio quello che è di Dio. La netta, la chiara divisione, dei due poteri, il potere civile e il potere religioso, ecco la soluzione pronta, solenne, assoluta, di tutti i problemi sociali.

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La risposta di Cristo è la risposta •di trionfo

dei veri cattolici dinanzi alle accuse dei due estremi, degli Erodiani e dei Farisei; degli Erodiani, che in omaggio esagerato degli interessi politici sacrificano i beni religiosi, i diritti della coscienza cattolica e della Chiesa; dei Farisei i quali per una estensione indebita, esagerata, di quelli che si chiamano diritti inalienabili della società religiosa, della Chiesa, e non sono che diritti positivi, storici, transitori, nati da circostanze particolari di tempi, destinati a scomparire per lo svolgimento fatale di altri tempi differenti, avversano, condannano tutti quelli che vogliono l’indipendenza, l’unità, la libertà, la grandezza politica del loro paese, dell’Italia.

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Buon per noi che siamo arrivati a un’epoca in cui senza ambagi, senza sottintesi, senza restrizioni, i cattolici possono ripetere nei rapporti della Chiesa e dello Stato le parole stesse di Cristo: Date a Cesare quello che è di Cesare, a Dio quello che è di Dio. Questa distinzione è stata proclamata apertamente in via di fatto e in via di dottrina dal Pon tefice Pio X. Tutte le volte che egli raccomandava l’adempimento dei doveri di buon cittadino, dei doveri sociali; quando p. es., ha permesso, sia pure condizionatamente di accedere alle urne politiche, ha solennemente proclamato la parola di Cristo: Date a Cesare quello che è di Cesare. Quando invece nella sua prima Enciclica al mondo cattolico ha annunciato come programma del suo Pontificato la massima dell’apostolo Paolo: instaurare omnia. in Cristo, allora proclamò l’altra patte delle parole di Cristo: Date a Dio quello che è di Dio. Buoni cittadini, buoni cristiani e cattolici, ecco la divisa del vero seguace di Cristo. Alziamo serena e confidente la nostra fronte: è sempre stata questa la nostra bandiera. Oh, la seguissero tutti! L. V..hk. v.k -21%,i’s• -0K

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Opera di Assistenza degli Operai Italiani. EMIGRATI IN EUROPA Via S. Damiano, 44 Segretariato Generale On.le Presidenza, La ’prossima Assemblea Generale dei Delegati dell’Opera di Assistenza rivestirà un’importanza senza precedenti. Essa dovrà infatti, anzitutto, commemorare l’indimenticabile fondatore dell’Opera Monsignore Geremia BONOMELLI, mancato ai vivi il 3 agosto p. p. Tale commemorazione fu già tenuta, con quale emozione è facile immaginare, nella ristretta gerarchia dei Delegati intervenuti ai funerali di Cremona. Ma è naturale che nell’atto di dare stabile e definitivo assetto all’Opera Sua, si ricordi in forma più solenne il Fondatore, quasi a trarne buoni attspiCi dalla sua grande memoria. Abbiamo pertanto deciso di dedicare un giorno intiero, 25