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lo sviluppo dell’insegnamento cattolico. Il numero delle scuole elementari che era, nel 1888, di 496 con 86,408 allievi, è salito a 920 con 5277 maestri e maestre, una popolazione scolastica di allievi 184.907, mentre un migliaio di scuole libere protestanti contano circa 170 mila allievi e le scuole pubbliche presentano, dal 1906 al 1911, una diminuzione di allievi da 567,764 a 563,047. L’insegnamento medio cattolico che fu organizzato un po’ tardi sia perchè non se ne comprese subito l’importanza, sia per le spese che importava, conta ora, cinque scuole medie con corsi quinquennali. •• En ora i cattolici accarezzano l’ideale di una università cattolica di cui si sente sempre più il bisogno. La legge del 1905 ha facilitatg, l’istituzione di una università con l’accordare loro dei sussidi governativi; perciò nel 1903 l’arcivescovo mons. Van de Wetering creò una istituzione dotata di personalità civili con lo scopo di raccogliere le somme necessarie alla creazione dell’università cattolica. Intanto vesta i. tituzione ha creato delle cattedre private nelle università pubbliche.

Verso la fine del secolo scorso cominciò il movimento sociale olandese favorito dai vescovi, veri capi popolari dell’esercito cattolico. Nel 1888 sorse la prima associazione operaia cattolica sotto gli auspici del vescovo di Harlem. Essa fu il germe della lega popolare dei cattolici romani d’Olanda che ha federato cinque organizzazioni diocesane con 185 sezioni e più di 40.000 soci. Ha dato un impulso alle opere sociali come i congressi, l’insegnamento professionale, le casse di risparmio e di disoccupazione, le mutue, le organizzazioni professionali. L’opera sua più recente fu la istituzione di un ufficio sindacale a cn: aderiscono 21 federazioni con 500 sindacati e 28 mila operai. Il movimento profession,ale non ha ancora una organizzazione compatta ed accentrata, ma è incamminato verso questa meta. La Lega popolare promosse il movimento agricolo creando il «I3oerenbond». Fu nel Brabante settentrionale per l’iniziativa di un frate premonstratense, del cor ve,nto di Heeswiik, che que.ta lega prese un,grande sviluppo assumendo un carattere essenzialmente cattolico. Essa conta 65 mila soci, ha una influenza notevole sui poteri politici ed ha suscitato molte opere, quali i sindacati di acquisto e di Vendita, le latterie cooperative, le banche mutue. Un altro frate premonstratense, il dottor Nouwens prese a suscitare il movimento a favore delle classi’medie, in dieci anni è riuscito ad organizzare in cinque, diocesi, delle associazioni di commercianti cattolici; esse tendono a federarsi ed hanno istituito sindacati di acquisto, corsi commerciali, banche. Al disopra di queste diverse associazioni vi è un grande organismo, il «De Katholicke Sociale Actie»; istituita sul tipo del «Volksverein» tedesco. L’«Azione cattolica sociale» ha spiegato una grande attività, coordinando tutte le opere cattoliche che hanno, sco pi sociali. Alla sua testa si trova il deputato Aalbersc il quale ’ebbe l’idea della vasta organizzazione. Non parliamo delle numerose opere di carità e segnaliamo solo il progresso della stampa cattolica che fu uno dei fattori principali dei progressi del cattolicismo olandese. Attualmente i cattolici hanno 20 quotidiani. 98. settimanali, e 54 riviste. Essi hanno pure una solida organizzazione elettorale ed un vivo sentimenta della realtà politiche. Mons. Schaepmann, il compianto leader dei cattoliA, li ha iniziati a quella tattica che, mediante l’alleanza coi protestanti antirivoluzionari del dott. Kuyper, li ha portati già tre volte al potere e, nel 1912, per la prima volta ha elevato alla presidenza della Camera un cattolico praticante, Van Nispen. Il partito cattolico coi suoi 25 deputati ed i suoi I8’senatori, è l’arbitro della situazione negli Stati generali. L’avvenire riserba al cattolicisma olandese altri progressi ed altre vittorie ed, a ragione, il P. Paolo Verschaw, un efficace illustratore dell’Olanda cattolica, può scrivere «La fer mezza, il senso pratico, l’ardore dei cattolici di questo paese si sono affermati in modo splendido, e ve7 dendo questa vita che si espande dappertutto, si può accogliere, non più come una chimera, il, sogno di alcuni di essi di portare su questo piccolo angolo di terra, la civiltà cattolica ad un grado di perfezione sconosciuto in Europa dal medioevo e di farne, in altre parole, una grande Olanda cattolica.» A. CANTONO. NY 3 •~7:. 9 •7 111•71V.~" A TRAVERSO LE ETÀ SCONOSCIUTE...

Le scoperte preistoriche di Matera [l’età neolitica e l’età del bronzo • ha Grotta dei Pipistrelli e la Grotta Funeraria • be prime ri= cerche = Armi e arnesi litiei • 700 vasi graffiti e patinati • Il compito del Governo! Il pubblico e la preistoria. L’età neolitica Il pubblico italiano ignora o quasi la grande importanza preistorica della regione materana e del museo annessovi; nonchè la reale entità delle ultime scoperte, eseguite con l’abituale sagacia dal chiarissimo senatore Domenico Ridola. Una visita fugace, in questo mondo pieno di fascini, è quanto di più ihteressante si possa immaginare sia dal punto di vista della curiosità intellettuale, che per pura passione scientifica. I due strati più notevoli appartengono all’età neolitica e all’età del bronzo. Questo suolo ebbe abitatori sin dall’epoca quaternaria. L’uomo paleolitico vi ha lasciato numerose tracce tanto nella Grotta dei Pipistrelli, ché sulle sponde del Bradano, dove si rac. colsero, in dovizia, seghe, coltelli, raschiatoi. Nella località Serra Rifuso si sono scoperti utensili di tipo