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Le colonie dello Stato di S.ta Catharina (Continuazione del numero 29).

II. Le Colonie del Sud.

Nel 1880 fu iniziata la costruzione,della ferrovia Donna Teresa Cristina fra il porto di Laguna e Minas, allo scopo di sfruttare le miniere di carbone situate in questa regione. Nei lavori della medesima, che durarono 4 anni, furono impiegati di preferenza operai italiani, che vi si dimostrarono i più adatti. Ciò migliorò assai le condizioni economiche dei nostri coloni, i quali poterono fare dei risparmi e con quelli acquistare bestiame, costruire case, impiantare mulini e negozi. Molti dei patrimoni più considerevoli in Urussanga si sono formati, più che colle risorse della terra, coi risparmi fatti in occasione di lavori di ferrovie sia per l’apertura di strade e di impianti delle colonie stabilitesi più tardi, come quella di Nuova Venezia; in oc,casion dell’impianto di questa si poterono vendere agli immigranti di recente arrivati, con profitto mai più realizzato, i prodotti della colonia. Fino dal 1901 Urussanga, avendo raggiunta la quantità di popolazione sufficiente per legge a costituire un municipio, chiese ed ottenne di essere riconosciuta municipio autonomo, emancipandosi da quello di Tubartto cui fino allora aveva appartenuto, e che pur riscuotendo le imposte, ben poco spendeva per migliorare le strade e le condizioni di quella frequezia (frazione, sede di un giudice di pace). Il municipio è adesso amministrato quasi esclusivamente da italiani: solamente tre o quattro brasiliani vi sono impiegati. Le entrate del municipio nel quinquennio 1907-1911 furono le seguenti: Anno Milreis

1907 11797

1908 12288

1909 12696

1910 12264

1911 11944

La tassa municipale di fuocatico imposta nella misura di 3 a 5 milreis per famiglia, a seconda delle condizioni economiche, è devoluta a sussidiare le scuole, per le quali si spendono oltre 2000 lire all’anno, ed a migliorare le strade: per questo secondo scopo il municipio ha stabilito che ogni colono debba prestare la propria opera per ’quattro giornate ogni anno, in lavori pubblici stradali. Nel municipio non mancarono purtroppo i partiti fra gli stessi italiani, ma adesso anche per l’opera pacificatrice del R. Console, le scissioni si attenuarono e subentrò la concordia necessaria per la buona amministrazione. La villa di Urussanga. La villa di Urussanga, situata a 50 metri sul livello del mare, in una conca di colline non molto elevate, è assai più modesta delle altre sedi di municipi italiani lel Rio Grande: tutte le case, di cui molte costruite in muratura, sono allineate intorno ad una piazza intitolata Anita Garibaldi, a capo della quale sta la chiesa e la casa parrocchiale. Qui risiedono i commercianti più ricchi di tutto il

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municipio; ve ne sono sette o otto che hanno un patrimonio dalle 40 alle 100.000 lire: i loro negozi, poco più,di una dozzina, sono veri empori, ove si può trovare di tutto. Essi non solo forniscono al paese i generi importati, ma anche comprano dai coloni i prodotti coloniali per esportare. Da due anni vi è sorta anche una cooperativa di ’consumo che conta 65 soci. Nella sede di Urussanga si trova un medico italiano, ed una farmacia. Vi è pure un Istituto italiano, modestamente sussidiato, tenuto dalle Suore Zelatrici del S. Cuore ed è questa la scuola migliore di tutta la zona coloniale: havvi anche una sezione di classi elementari superiori, frequentata da fanciulle; il numero totale degli alunni è circa un centinaio. Di solito risiede in Urussanga un maestro Agente inviato e stipendiato dal R. Governo, il quale oltre l’ufficio di agente consolare e di ispettore delle scuole italiane sussidiate dal R. Governo in tutta la zona meridionale dello Stato, ha pure quello di fare la scuola. Perciò quando detto R. Agente si trova in Urussanga tiene la scuola dei maschi, e questi allora passano dalla’ scuola delle Suore alla sua. Peraltro, sia per le assenze dovute alle funzioni di ispettore, sia perchè non di rado, come attualmente, è vacante la sede della R. Agenzia, tale scuola va soggetta a molte interruzioni, e non ha la continuità di quella delle Suore; e quest’ultima per tal motivo si vede di tanto in tanto costretta ora a mettere, ora a togliere la sezione maschile. (Continua)


Beneficenza


La Società Lombarda " Pro Ciechi „

SOCI PERPETUI. Comm. Stefano Iohnson

L. Io()

Sig.ra Carla Ucelli Tosi (i)

)) 100

SOLDO DEL NEONATO

Sig.ra Pia Gavazzi Gnecchi per la nascita della bambina Vittoria, ricorda i poveri nati che non videro la luce; offre alla Pro Ciechi Il. neonato Vincenzo Ratti

L. so L.

Questa offerta era stata qualche settimana ( fa per errore tipografico pubblicata sotto un’altra rubrica. Alle madri che fanno un’offerta anche tenue per il Soldo del Neonato, la Pro Ciechi da in ricordo una medaglia recante da un lato un Angioletto raffaellesco, da l’altro un giglio e la scritta: In inmine vita. Chi vuole può far incidere anche la data del lieto evento.