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Anno XIII. 15 Agosto 1914. Num. 30.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.



SOMMARIO:


Necrologio. —La morte di Mons. Bonomelli.
Religione. —Vangelo della domenica X e XI dopo Pentecoste.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali dei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.



La morte di Mons. BONOMELLI


Ultime ore.

Anche nelle ultime ore l’illustre e pio Vescovo di Cremona, malgrado le sofferenze fisiche, ha conservato la sua caratteristica serenità, commovendo tutti per la semplicità affettuosa con cui si accomiatava, come se si trattasse di un breve congedo. Conscio del pericolo imminente, volle l’estrema unzione, rispondendo in maniera edificante alle preghiere di rito.

Fu espansivo fino all’ultimo col suo fedele mons. Emilio Lombardi, nonchè coll’affezionato cameriere Giovanni Franchini, qualificato più volte dal buon vescovo come stoffa da diplomatico.

La mattina del 29 Luglio, ricordando l’anniversario della tragica morte del Re Buono, aderì con affetto al pensiero di un telegramma a S. M. la Regina Madre, che subito rispose con animo riconoscente, rinnovando ar denti e fervidissimi voti.

Profonda commozione suscitava la vista di lue semplici vecchiette, che esprimevano a monosillaba e a gesti un dolore indicibile: erano le sorelle del grande Vescovo, Margherita e Gerolama, che di tanto in tanto si avvicinavano all’agonizzante, mentre il nipote Antonio le incoraggiava.

Commoventissimo il congedo da mons. Gaggia, vescovo di Brescia, come il saluto al conte Stefano Jacini, ispirato all’Opera di Assistenza degli operai emigrati.

Il conte Jacini, commosso, esclamava: — Monsignore ci benedica. — E quella mano che aveva benedetto migliaia di testine infantili, di soldati e di operai; quella mono che si era alzata più volte per benedire il tricolore nella gioia come nella sventura, si alzò anche nell’estremo momento, ma tosto ricadde per non più rialzarsi.

La morte.

Brescia, 3, notte. — Durante la mattinata mons. Bonomelli aveva avuto una crisi violenta. Gli vennero

praticate iniezioni e gli fu somministrato l’ossigeno, ciò che provocò violenti convulsioni, le quali fecero presagire la catastrofe. Verso le ore 13 l’infermo era calmo, aveva il capo sorretto da diversi guanciali, il viso terreo, ischeletrito, le braccia abbandonate, inerti. Alle ore 14 la respirazione si fece più lenta, quindi, senza alcun sussulto, il venerando prelato piegò il capo sul guanciale, cessando di vivere.

Attorniavano il letto del morente, desolati e piangenti, le sorelle del vescovo, mons. Lombardi, diversi canonici della cattedrale di Cremona, il padre Bernardino dei Carmelitani, la signora Tosi, proprietaria della villa dove era alloggiato il vescovo, tutti i famigliari, il segretario dell’Opero Pia Bonomelliana, conte Stefano Jacini e altre personalità.

Tutti i presenti erano inginocchiati intorno al letto, e appena avvenuto il decesso, la salma fu vestita dei paramenti e trasportata nella grande sala della villa, nella quale era stato eretto apposito catafalco sormontato da bianchi paramenti.

Al domani la salma venne ammessa alla visita del pubblico. Mons. Lombardi è partito oggi per Cremona onde prendere visione del testamento lasciato,da monsignor Bonomelli. Si crede che la salma dovrà essere, per desiderio •del defunto, trasportata a Cremona per essere seppellita in quel Cimitero.

Le condoglianze del Governo.

Ecco il telegramma che fon. Salandra, per il tramite del Prefetto, ha inviato alla famiglia di Mons. Bonomelli:

«Personalmente, e come capo del Governo, esprimo il mio profondo rammarico per la perdita del prelato illustre per costante devozione alla patria e per opere insigni di carità civile».

Una delle figure più luminose del clero italiano