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nulla affatto rinunciare alla libertà di discussione, da cui sfavilla la luce del vero. E il male che quegli sciagurati: fanno alla vostra immacolata Sposa, la Chiesa, è immenso; poichè se si de:.se ascolto a quanto essi dicono noi lovremmo considerarla come la nemica acerrima della lt ce, del progresso e delle legittime aspirazioni dei porcli, mentre invece nei suo insegnamenti sta il benessere temporale e spirituale dell’individuo, della famiglia e della società. Venk;, dunque o buon Gesu, e col vosito soffio sperdete que3ta maligna:cita c., Farisei ipocriti, e fate che riviva in mezzo a noi il vostre Spir’t,,,el’è amore, concordia, pace, miserie3rJia e pei dono.,2..: Alt-.8e. 414 414 ili 414.94.94 " 414 AJe.

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ILA Di colpo un gran fragore L’eco ridesta intorno, E un subito bagliore Accende il ciel piovorno.

Barbaglio di scintille, Di gemme pioggia d’oro, E nembi di faville In mezzo a un lieto coro Di voci e battimani. Il razzo in alto spande Fiori di luce strani, E fulgide ghirlande.... Lo mira abbacinato L’occhio sorpreso, intento.... Ma il razzo è già sfumato, Il razzo già s’è spento.

I primi immigranti italiani.

CONTESSA ROSA DI SAN MARCO.

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La prima colonia tedesca iniziata nel 1827 fu quella di S. Leopoldo, che è attualmente uno dei municipi più prosperi dello Stato: poi a mano a mano si formarono le colonie di Santa Cruz, Novo Amburgo, Mundo Novo nel 1846, Nova Petropolis, Lageado Estrella, ecc. La colonizzazione si svolse al nord sui terreni generalmente boscosi e scoscesi della serra, perchè là solamente esistevano terre demaniali (devolutas); tutta la piana e vasta campanha essendo già proprietà privata. Cosi avvenne che nel Rio Grande la colonizzazione si svolse in mezzo a difficoltà dovute alle foreste ed all’isolamento, e forse nei terreni meno fertili dello Stato. Ma’ a questo riguardo una notevolissima differenza si verifica inoltre fra la situazione delle colonie tedesche e delle italiane. tedeschi, primi venuti, si accaparrarono le zone al piede dei monti, ove le valli sono aperte e pianeggianti, e n’ebbero vantaggi di terreni fertilissimi, meno boscosi, ed in comunicazione coi maggiori mercati, essendo navigabili i fiumi che le bagnano. I coloni italiani invece, •di cui i primi arrivarono solo nel 1874, avendo trovata occupata tutta codesta zona alla base dei monti, furono inoltrati al di là, nelle parti scoscese della serra, in piena foresta. Questa serra ove si trovano le colonie italiane è una vasta zona montagnosa tutta coperta di alte foreste, che elevandosi dalla campanha piana, si prolunga per un cen tinaio di chilometri in continue elevazioni e depressioni, alcune delle quali ’profonde e solcate da fiumi importanti, come il Rio Cahy ed il Rio das Antas. Termina poi in un vastissimo altipiano che continua, attraverso gli Stati di Santa Catharina, Paranà e San Paolo, sino agli Stati nordici del Brasile.

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Le colonie del Bio Grande Do Sul (Continuazione del numero precedente).

La zona settentrionale del Rio Grande Do Sol. SVOLGIMENTO DELL’IMMIGRAZIONE E DELLA COLONIZZAZIONE ITALIANA

Zone coloniali tedesca e italiana. La parte settentrionale dello Stato va acquistando sempre maggiore importanza: è la superiorità della colonizzazione agricola che si afferma sul sistema della pastorizia. La colonizzazione di questa regione è tutta opera della immigrazione straniera e prevalentemente degli immigrati tedeschi ed italiani. La immigrazione tedesca è di gran lunga più antica in questo Stato di quella italiana: i primi gruppi di immigranti tedeschi vi giunsero circa 90 anni or sono, quelli italiani solamente 39 anni fa.

I primi italiani che si stabilirono nel Rio Grande vi andarono sapendo soltanto di andare al Brasile, ed ebbero notizia dei luoghi solo dalle indicazioni degli agenti brasiliani che allora esercitavano il mestiere di promuovere l’emigrazione per quel paese. Il Governo federale Brasiliano ed i Governi dei singoli Stati, provvedevano al popolamento del suolo, sia per mezzo di questi agenti ufficiali che tenevano nei paesi d’Europa, sia per mezzo di contratti stipulati con determinate imprese per l’introduzione di un determinato numero di famiglie. Furono quelli i tempi in cui si verificarono i peggiori inganni e le più inumane speculazioni a danno degli emigranti reclutati fra la parte più povera della nostra popolazione. Allora si ebbero i viaggi disastrosi sui velieri, che impiegavano più ’i due mesi da Genova al Brasile, a bordo dei quali, per la mancanza di ogni principio di igiene e di comodità, si avevano mortalità spaventose. gbarcando a Rio de Janeiro gli emigranti erano decimati dalla febbre gialla; in condizioni ancor peggiori si compieva la continuazione del viaggio, su velieri brasiliani, fino ai porti di Santa Catharina o di Rio Grande. Sbarcati a Porto Alegre, cominciavano i disagi pel viaggio terrestre nell’interno fino ai luoghi di colonizzazione, con conseguenti malattie e decessi numerosi.