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Anno XIII. 30 Maggio 1914. Num. 22.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —I lauti mezzi e gli scarsi successi delle missioni protestanti (Continuaz. del numero 21). — «César» and C.
Religione. —Vangelo della domenica di Pentecoste. Le colonie del Rio Grande Do Sul. — Terzo Centenario della morte di S. Camillo De Lellis.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali dei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


I lauti mezzi e gli scarsi successi


delle missioni protestanti


(Continuazione del numero precedente).


Il sig. G. B. Croze delle Missioni estere di Parigi, da Kumbakonam nell’India scrive: «In certi luoghi alcune sette, odiando sopratutto il cattolicismo, si curano molto più di pervertire i cattolici che di convertire i pagani. Con le loro risorse inesauribili, per mezzo delle loro scuole, dei loro libri e dei loro stipendiati, ci fanno una guerra ad oltranza, e spesso abbiamo un bel da fare per premunire i fedeli dai loro assalti». Alle isole Manikiki in Oceania si impiantò nel 1909 una missione cattolica, per opera dei padri del Sacro Cuore di Picpus. «Ed ecco — dicono i PP. Herdal e Bizion — la gente accorrere a noi: ma il ministro protestante ed i suoi accoliti minacciano chi va dai cattolici; predicano a quei poveri ignoranti la miseria e la collera di Dio; spargono la voce che chi si fa cattolico sarà multato di 5 sterline, come disertore della bandiera inglese per mettersi sotto quella del papismo». — «Sette parrocchie — scrive un altro missionario da Hiroshima nel Giappone (città cara a San Francesco Saverio) — sette parrocchie protestanti, sette Centri d’azione contro di noi che ne abbiamo uno solo». E così un po’ dappertutto.

Nè meno peiniciosi, ed agenti su assai più larga scala, sono altri mezzi con cui il protestantesimo allontana gli infedeli dalla vera religione: o corrompendoli coll’ipocrisia prima che la conoscano; o gettandoli in brac-

cio all’indifferentismo, al positivismo ed a tutte le false filosofie. E che altro sono se non ipocriti più o meno coscienti e responsabili, le turbe d’infelici che danno il nome ad una setta protestante unicamente per ricevere sussidii in pubbliche o private necessità, per aver ricovero ni ben forniti ospedali; oppure frequentano il tempio o la scuola per la monetina con cui si retribuisce la loro presenza? Nella missione dei Cappuccini toscani ad Agra (Bengala) «i metodisti americani formano un ostacolo alla penetrazione del cattolicismo, attirando la parte infima della popolazione e molti inducendo al battesimo, senza averli istruiti. Comunicano poi la statistica delle cosidette conversioni per far vedere quanto hanno lavorato, e non si curano più oltre dei convertiti».

E come l’istruzione, certe sètte facilitano la morale per far proseliti. Al recente congresso dei ministri protestanti della presidenza di Madras (India), come riportò il Madras Mail, fu tra le altre discussa la questione: se si dovessero ammettere al battesimo i poligami che volessero convertirsi. E la questione fu risolta affermativa• mente.

«Ci si assicura — scriveva nell’Illustrated Catholic Missions, il Dr. M. Spitz (dicembre 1912), che i Samoesi (Oceania) preferiscono, il protestantesimo con la sua facile moralità nell’approvare il divorzio e sostituire la poligamia simultanea con la successiva».

Un altro modo con cui i protestanti nuocciono non poco al progresso del cattolicismo, è la confusione che ingenerano nelle menti colla molteplicità delle loro sètte, che tutte poco o moto differiscono fra loro nell’interpretazione teorica e.pratica del Vangelo. Le sètte sono almeno 300 principali, di cui 92 sono rappresentate nella sola Cina. Fra tanti fedeli e opinioni differenti loro proposte i poveri pagani — siano essi ignoranti o colti — finiscono col farsi la domanda di Pilato: — Quid est in veritas? — e considerare ad una stessa stregua di semplici opinioni umane tutte le religioni, compresa la vera. Nè più limpida e con maggior onore esce la verità da certi strani tentativi di conciliazione, simili al recentissimo escogitato dai principali ministri delle varie sètte protestanti che hanno missioni nell’Africa Orientale inglese. Riunitisi essi nel giugno 1913 presso una stazione della ferrovia dell’Uganda, con l’approvazione e l’aiuto dei vescovi anglicani di Mombasa e dell’Uganda, studiarono i mezzi di