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no stati grandi soltanto a causa di tutta la popolakieine nobilitata. Esse spiegano la Francia, esse Sono la sua prima ricchezza, i testimoni della sua fede, parlano della sua vitalità, del riscatto drIle sue colpe e della salvezza dell’avvenire.


Religione

Domenica di Pasqua Testo del Vangelo.

In quel tempo Maria stava fuori del monumento piangendo. Mentre però ella piangeva, si affacciò al monumento. E vide due angeli vestiti di bianco, a sedere uno a capo, l’altro ai piedi, dove era stato posto 1.): corpo di Gesù. Ed essi le dissero: Donna, perchè piangi? Rispose loro: Perchè hanno portato via il mio Signore e non so clave l’han messo. E detto questo, si voltò indietro, e vide Gesù in piedi: ma non conobbe che era Gesù. Gesù le disse: Donna, perchè piangi? Chi cerchi tu? Ella pensandosi che fosse il giardiniere, gli disse: Signore, se tu lo hai portato via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò. Le disse Gesù: Maria. Eia rivoltasi gli disse: Rabboni (che vuoi dir Maestro). Le disse Gesù: Non mi toccare, perchè non sono ancora asceso al Padre mio, ma va a’ miei fratelli e loro dirai: Ascendo al Padre mio, e Padre vostro, Dio mio, e Dio vostro. Andò Maria Maddalena a raccontare a’ discepoli: Ho veduto il Signore e mi ha detto questo e questo. S GIOVANNI, cap. zo.

Pensieri. Alla. Maddalena, che pazza di gioia nel riconoscimento di Gesù gli si butta ai piedi gridando: Mio Maestro! Gesù impone non abbia ancor a toccarlo, che Egli non è ancor asceso al Padre: dice a lei soltanto d’avvisare del fatto inaudito e strepitoso gli apostoli suoi. S. Paolo,— l’arditissima mente cristiana — in una sua epistola parlando di vesto medesimo episodio ci’ avverte dell’assoluta novità storica di questo fatto, gravissimo di conseguenze per la nostra fede, avvertendo che ove non lo credessimo, o credessimo il falso vana sarebbe la nostra fede. In altre parole S: Paolo dice a noi cristiani che l’argomento apodittico di nostra fede è a resurrezione di Gesù: che questo episodio della vita di Cristo, sarà — come per Gesù — così per noi l’ultima espressione di elevazione e perfezione: che questo momento storico della sua risurrezione è la più forte e piena e completa vittoria di Gesù sul mondo: con questo fatto realizza il ’suo grido preghiera: io ho vinto il mondo!

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Ricordiamo che nel martedì antecedente ia S. Pasqua s’era adunato il Sinedrio ebraico — . l’accolta diciamo così del più alto consesso o persone religiose — ed il pontefice vi aveva gridato la fatidica parola: è necessario che un uomo muoia per il popolo, perchè tutta la nostra gente pena. L’Evangelista nota l’empia profezia e vi soggiunge che Cristo non solo salvò il popolo, ma tutti coloro che avrebbero in Gesù immolato dal furore dalla gelosia ebrea. Oka dunque è Gesù risorto la causa, l’argomento di nostra fede, non solo perchè Egli Faveva già detto, ma a detta ancor dei suoi nemici, dei suoi a versari. Ben è vero che in quel momento lo cercavano:i morte; ben è vero che nei loro calcoli e disegni ia morte di Cristo in croce l’avrebbe assassinato e materialmente — col togliergli la vita — e moralmente — col disonore del Golgota, — ma — ciò nonostante — Gesù, che risorgendo da morte — sventa, scompiglia, fuga trame; disegni, guardia, rimane pur sempre l’argomento della vittoria pacifica sì, ma stragrande, ma unica, ma completa della fede sul mondo della calunnia, dell’astuzia, della forza, nl mondo, nemico e contraddicente Gegù.

Amici, la risurrezione di Cristo ha pur una grande parola di risurrezione bella, grandiosa per noi. Noi abbiamo bisogno di studiarla, meditarla, leggerne i grandiosi disegni di Dio. Non è, ne può rimanere un semplice episodio della vita di Gesù. La nostra virtù derisa, i nostri sacrifici disprezzati, ’ nostri sforzi di sana propaganda quante volte sono inutilizzati dall’astuzia, dal calcolo, dalla potenza degli avversarii. Lo dissi: ogni campo s’agita e -I mette in armi contro la fede: a questo scopo si datino mano, è la sicumera della falsa scienza e la volgarità audace e soffocante della piazza. Come nei dì della Pasqua — salendo Cristo a morte — molti di poca, dubbia fede, di convinzioni incerte, avranno di noi pietà, compassione, derisione: molti ancora grideranno a salve sull’immolazione e lotta agli ideali della fede, della virtù, e molti, storditi dal fragor del cozzo, piegheranno verso vincitori ’d’un... giorno. Aspettate che Cristo s’immoli: attendete i tre giorni della sepoltura: cessate il rumor delle danze e dei funebri riti: quando s’asciugano le vostre inutili pietose lagrime e querimonie, quando apprestate — troppo frettolosi — gli aromi al morto, è allora che sorge il vinto, è allora che — al pari del potente inebbriato — si scote e balza dal sonno di morte. E’ allora che grida ed impone l’omaggio delle menti, piega i cuori, che fuga — come cera — dissipati t’dispersi i suoi nemici. Cristiano, a te dunque: Non soffra mai dubbio la tua fede: mai vacilli e tremi. il tuo cuore. S’armeggi contro, o il mondo o le passioni ti blandiscano, a