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Anno XIII. 4 Aprile 1914. Num. 14.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Pensieri e ricordi di Giulio Tarra. — Un maestro antico (continuazione e fine del numero precedente).
Religione. —Vangelo della domenica delle Palme. L'opera delle Dame di S. Vincenzo. — Domenica delle Palme (Poesia).
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Un caso pietoso.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Pensieri e ricordi

di GIULIO TARRA.


Giungono dei libri nelle redazioni — piccoli e grandi libri — che, indipendentemente dal loro va’°re o dal loro contenuto, per un complesso di.ragio,_nt Che nessun collega saprebbe spiegare precisamen:", son lasciati là dove vennero posti dal primo fatt̀orino che li ebbe in consegna. Sono guardati da,utti per largo e per lungo, ma nessuno osa toccarOsa portarli via... come gli altri. Era successo coanche di un libriccino, che mi capitò sotto gli oe, (1, a caso e che scorsi nelle pagine interne prima ’4’echra di leggerne il frontespizio. Lessi-: «Nessuno e Iter° dove la libertà non ha freno e dove tutti Olio essere liberi finchè vogliono. La sfera d’ail’`’rte d’ognuno viene intercetta, vincolata da quel, degli altri e legami vanno moltiplicandosi, la -; i javitù crescendo; la libertà sfrenata di tutti impeIsce la libertà ragionevole di ognuno. E’ perciò che b a legge, che è secondo la giustizia, impedendo gli ILsi della libertà, ne consacrra e ne fa possibire 11%. Il dovere è il principio del diritto, Chi scrisse questa sentenza? Chi vergò queste rie? L’autore è Giulio Tarra, il grande benefattore miseri, il sacerdote che meglio di ogni altro ha i;lììPreso il problema del sordo-mutismo e si è daa risolverlo «praticamente a, con la scienza e la Marit i a,con la mente e col cuore, in un connubiò coefficace che si perpetua meraviglioso,

l

Di Giulio Tarra il libriccino che mi sta Manzi e che ho letto e riletto, con soddisfazione, non dice niente. Il sacerdote che accolse questi /pensieri e queste riflessioni che ha voluto conservare l’anonimo narra come, frugando in giorni d’ozio estivo, tra vecchie carte, nella libreria di don Ettore Sellani trovò alcuni scritti del Tarra e li ritenne degni di essere conosciuti.» Quella lettura — è scritto — fece molto bene all’animo mio. Mi domandai: Se si pubblicassero questi scritti non potrebbero fare bene anche agli altri?». E nacque il libriccino che tanto, tanto bene potrà fare, veramente. Dedicato ad un uomo, ad un sacerdote che è il continuatore nell’apostolato buono di Don Tarra — Don Bellani’ — è lanciato nel mondo a beneficio delle «Opere di carità di S. Gregorio a, che si trovano ora in condizioni finanziarie di una eccezionale gravità e meritano e devono essere aiutate. Oh abbiti una grande fortuna, piccolo libro santo, piccolo libro prezioso! Prezioso! Così veramente. Sdarriamolo insieme; ogni pagina è una fonte di squisitissime cose, di pensieri cristiani, di indirizzi spirituali, sereni, efficaci), modernissimi. Possono essere utili all’uomo di fede e possono giungere fino al cuore di chi non ebbe mai la fede, che è la nostra consolazione migliore.. Tutti i libri di Giulio Tarra hanno questa virtù di penetrare nelle anime, questa virtù di conquista spirituale, ma questo piccolo libro ci sembra che tutti li superi in efficacia. Vorrei dire che è l’assenza degli altri, il substrato del loro- contenuto migliore. Sono i «riposi» di quell’anima grande, di quel grande apostolo sono le confessioni del sacerdote che molto «visse a, molto comprese, nella serenità della sua mente e del suo cuore -- confessioni tanto più sincere — quindi più efficaci — perché scritte più per sè che per gli altri — non certd destinate alla pubblicazione — per sfogare un sentimento interno per lasciare, se caso, in testamento spirituale ai pochi co quali aveva vissuto ed ai quali solo sarebbe stato dato di frugare in quelle carte. Ma pensieri, sentenze osservazioni che non dovevano, che non potevano rimanere segrete, sconosciute. E’ la loro sorte,