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Pensieri.

Nell’episodio di cui sopra è opportuno fare alcuni, pratici riflessi forse al dì d’oggi più necessari ed utili di quanto non si creda, giacchè riguardano un modo di vivere, come scioglierci e liberarsi d’una mentalità, che per essere universale e radicata quasi assume forma di fece dogma, mentre non è ne l’una ne l’altra, anzi all’una ed all’altra è manifestamente ostile e ripugnante. Primamente: a Gesù che s’avvia ed è già per arrivare alla casa di Lazzaro accorre la sorella Marta. Questa si lamenta di sua assenza nel rperiodo d’infermità del fratello: di poi muove — con fiducia — un obbiezione a lui nella speranza d’ottenere anche un miracolo possibile in colui, che essa confessa essere il Cristo Figlio di Dio. Secondo: la risposta di Gesù che si rivendica d’essere risurrezione e vita anche per coloro, che sono morte: Gesù che toghe la pietra, non cura il fetore ed il lezzo del cadavere. Tergo: l’opera di Gesù. Esaminiamo partitamente. Marta si lamenta ed obbietta a Gesù. Un grande cadavere — in senso religioso -- vuol essere questa nostra società in cui viviamo: cadavere nel campo dell’istruzione, perchè ormai la scienza religiosa o è riservata a pochi e solitarii studiosi, o a qualche curioso, ma essa esula, è trascurata dalla massa sociale. Cadavere moralmente giacchè questa massa scettica ed incredula non dà più forti ed in! tegri caratteri, che sappiano creare quegli, atti d’eroisrpo e di virtù non ignorati nei tempi andati: cadavere ancora perchè ha apparenza d’esser umano ed è incapace d’ogni movimento o progresso spirituale. Con dolore assistiamo al rapido progredire del mondo scientifico, meccanico, economico, mentre s’attarda, s’impigrisce — per non dire peggio — il mondo morale. Perchè? Perduti dietro un formalismo che inceppa ed opprime dinìenticasi quello che è migliore, il correttivo ed il miglioramento della volontà. D’ogni parte ci si sente oppressi e soffocati e di contro questa strana marea non sappiamo opporre che qualche ’inutile querimonia, o, stanca posa. Così come a Gesù obbiettava Marta innanzi al cadavere di Lazzaro, rimproverandogli la ritardata sua presenza. Foste venuto primal... Gesù grida la sua potenza, solo, contro il pregiudizio di tutti, contro le stesse leggi di natura Egli farà!...

E così dobbiamo — sperando — tutto osare se abbiamo fede in Gesù.. Per vero ci pare che nella società attuale vada sperduto il nostro atto buono, il nostro sacrific o compiuto, la nostra isolata azione religiosa. Chi la raccoglie? quale eco susciterà in questa società perduta dietro il fenomenico, l’esteriore, il passeggero? quale utile avrò di quanto faccio se il fratello a me vicino lo sfrutta l’usa a suo personale vantaggio? Non sembra di perdere tempo e fatica a far questo, come doveva sembrare inutile e dispergentosi la voce di Gesù innanzi alla nikimmia di... Lazzaro? Ma, amici miei, Gesù parla, rompe il pregiudizio secolare universale, vince la morte e ridona Lazzaro, alla vita. Ecco la potenza di Gesù!

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Ed in questo sta la risposta alle piccole obbiezu ni di prima. Che ci importa.se gli altri ci sfruttano, ci fanno del male, se la cattiveria altrui inutilizza la nostra azione, se invano lottiamo contro l’universale mentalità? Essi dubitino, essi che confondono il fenomeno della vita colla realtà della vita, l’esterno con quello che è vero, reale immanente, eterno vorrei dire! Non noi, che sappiamo la vita essere qualche cosa di ben comodo, il diverso e d’assai migliore che l’utile, tornaconto, ecc. Un popolo è più progredito quanto ha più esperienza storica. Chi non ha storia è selvaggio: ebbene la ’società umana migliorerà suo malgrado e contro forse ogni suo volere, se un giorno avrà una maggior quantità di elementi storici buoni. Ed allora coraggio! Ognuno di noi può dare il suo contributo al miglioramento della società portando anche il suo atto buono, pur solo il suo atto sconosciuto. A compiere grande imprese fu sempre inadatta la massa, la collettività. A rinnovare un mondo bastò Cristo solo, bastarono pochi apostoli... Dunque? Occorre lottare, reagire contro J,a mentalità universale, contro il pregiudizio per quanto inveterato: ciò non fòrma religione, meno cristianesimo, per niente virtù. La virtù è l’atto nobilissimo elaborato nel secreto della mente, amato e voluto dalle più profonde energie dei cuore. B. R. Il libro più bello, più completo, più divertente che possiate regalare è l’Enciclopedia del Ragazzi.