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za da sè i suoi idoli presto li spezza. Essi restano immortali anche nel culto umano. E come la santità è venerata costantemente e dappertutto — con che il Manzoni riprende il motivo del Nome di Ma7ia — così abbraccia un’immensa va-, rietà di vocazioni e di professioni. La classificazione de: Santi, che rispetto alle loro virtù comprendeva le due sole specie della contemplazione e della penitenza, doveva allargarsi nel finire dell’inno ai molti uffici che i Santi hanno avuto e alle molte condizioni in cui si sono trovati: Santi laici e Santi sacerdoti; Santi re e Santi sudditi; e via discorrendo. Ma questa enumerazione, per quanto ricca, doveva essere rapida. Ai monaci, per dirne una, quattro soli: versetti erano bastati.E ricordo che in questi la tonaca era guardata nel suo doppio aspetto, di difesa ai deboli petti e di armatura ai cuori magnanimi. La traccia finiva qui. Rimane ancora il dubbio, se terminato che avesse il Manzoni,quest’inno e correttolo, la pienezza della classificazione dei Santi avrebbe dato ad esso quell’unità poetica senza la quale le particolarità poetiche non sono ancora sufficienti. E forse di questo dubitò il Manzoni; forSe temette che la ispirazione dei vari punti non gli avesse investito tutto il soggetto. Così spiegherei quella stia diffidenza verso.là propria musa, che gli fece non solo lasciare a mezzo un tale inno, ma.non provarsi più a scrivere versi. Ad ogni modo per il valore artistico dei singoli fatti, e per la luce che quanto in essi scrisse, e non scrisse, getta sui procedimenti poetici suoi, la pubblicazione dei «Figli della Provv.» se anche fosse stata ristretta all’inno, avrebbe dato un ottimo contributo alla storia e alle lettere. Noi felicitandosi con chi ne ha avuto il pensiero e là cura, ci auguriamo che vengano messe in luce dal.manoscritiio di Brera anche le reliquie ulteriori. Filippo Crispolli,

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La prossima apertura del canale del Panama e gli interessi dell’Italia L’Italia non può disinteressarsi del grande avvenimento che schiuderà al traffico mondiale una delle principali arterie,. e che toglierà regioni vergini e feracissime del loro secolare isolamento, facilitando in esse • la penetrazione cofnmerciale de: paesi europei. Gli stati dell’America Meridionale sulla costa del Pacifico, specialmente il Perù ed il Cile, dove già un numero abbastanza•notevole di nostri connazionali ha saputo crearsi una buona posizione e tener alto il prestigio della Patria, si presterebbero ad una espansione commerciale del nostro paese e ad un conveniente’ sbocco della nostra sovrabbondante emigrazione. L’Italia negli ultimi tempi ha migliorato notevolmente la sua posizione commerciale in quei lontani paesi, benchè la mancanza di comunicazioni dirette le abbia impedito di uscire da un posto affatto secondario tra gli Stati che partecipano ai traffici delle Repubbliche Sud Americane della costa del Pacifico. Col grande riavvicinamento ai paesi bagnati dall’Atlantico, il Perù ed il Cile potranno per mezzo dell’affluenza dei capitali europei, dare un considerevole sviluppo alla loro produz:one agricola ed intensificare lo sfruttamento delle ricchissime industrie estrattive. L’Italia no npuò certo rimanere’ semplice spettatrice al risveglio economico di tutti questi.pacsi; edè suo dovere di prepararsi a concorrere degnamente colle altre nazioni euerpee onde poter partecipare ai benefici che dischiuderà, il nuovo campo di espansione economica. Attualmente il commercio più rilevante fatto dall’Italia con questi Stati é quello fatto col Cile. Nel 1911 la nostra esportazione verso il Cile fu di Lire 21.772.842, mentre era stata di sole Lire 7.202.477 nel 1908; e la nostra importazione da quel paese fu di L; 16.476.499 nello stesso anno 1911, mentre era stata di L. 14.108.464 nel 1908. Subito dopo viene il Perii: la nostra esportazione in quel paese fu nel 1911 di L. 7.480.692 anch’essa in continuo e progressivo aumento, mentre la nostra importazione fu in quello stesso anno di Lire 1.304.720. L’Ital:a però occupa ancora un posto del tutto secondario tra le nazioni espor’2atrici, venendo dopo l’Inghilterra, gli Stati Uniti, la Germania, la Francia ed il Belgio. Noi esportiamo per la massima parte tessuti e manufatti di cotone’ ed anche di lana e di seta, ed importiamo materie greggie specialmente nitrati dal Cile e gomma dal Perù. Per quanto concerne in particolare il commercio col Perù, gli affari potrebbero essere molto p.ù numerosi, se i nostri esportatori conoscessero meglio