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Anno XIII. 7 Febbraio 1914. Num. 6.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Arte cristiana (continuazione e fine).
Religione. —Vangelo della domenica di Settuagesima. All’Esposizione di scultura futurista.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Opera Pia Catena. — Pio Istituto Oftalmico. — Un caso pietoso. — Al Sanatorio Popolare dei Tubercolosi Umberto I.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Arte Cristiana


Continuazione e fine del numero 5.


Soggetto religioso è dunque incontrastatamente la prima condizione dell’opera artistica religiosa. Ma questo non basta. Bisqgna che essa sia capace di ispirarci un sentimento religioso, e che questo sentimento religioso sia specificatamente cristiano.

In un precedente articolo ho detto in due parole quale sia la mia opinione su questo punto. Ora è il momento di estendermi un po’ maggiormente.

La perfezione di un’opera d’arte consiste nel far provare a chi la contempla il sentimento che l’artista vuole, e in quel grado e in quella misura precisa che egli vuole. E siccome non è possibile incutere efficacemente in altri un sentimento che noi stessi non proviamo, si potrà dire la stessa cosa dicendo che l’opera d’arte perfetta ha da essere il veicolo che trasfonde dalla persona dell’artista alla persona nostra uno stato d’animo determinato. Quando la Perfezione dell’opera artistica raggiunge il’suo colmo, allora questo trasfondersi dell’anima altrui nella nostra si fa tanto perfettamente e tanto potentemente, che si suscita in noi l’entusiasmo vale a dire una specie di passività per cui ci sentiamo rapiti, tolti, dirò così, al dominio di noi stessi, e sottoposti al dominio di un’anima più potente della nostra, che si è come costituita alla nostra, e che ci comanda in sua vece, e che, senza saperlo noi, o senza vo-

lerlo, o anche malgrado nostro, ci sforza a rallegrarci o a piangere, a inorgoglirci o a confonderci, a sollevare la fronte o a piegare il ginocchio. E’ perciò che di fronte al capolavoro artistico noi ci sentiamo ingranditi e sollevati al disopra di noi, perchè chi, pel momento comanda in noi è un’anima più grande e più nobile della nostra, la passione.che allora ci infiamma è una passione più forte e più ardente delle solite nostre passioni, e ci sentiamo in così stretta comunione di pensiero e di sentimento con l’artista, che in certo qual modo godiamo dell’opera d’arte come se fosse opera nostra. Il vecchio Longino tanti secoli fa aveva già detto questo molto a proposito dell’arte letteraria. «Ciò che è veramente sublime ha questa proprietà, che quando lo si ascolta l’animo nostro è sollevato sopra di sè e concepisce una migliore opinione di sè, si sente pieno di gioia e di una specie di nobile orgoglio, quasi come se avesse creato egli stesso ciò che semplicemente ammira».

Ecco qui un artista che è insieme un cristiano; eccellente nel magistero dell’arte, profondo nel sentimento religioso. Per creare il capolavoro egli dovrà dapprima eccitare in sè al più alto e sublime grado possibile il sentimento che vuol esprimere, e poi, per usare le parole dell’illustre pittore Flameng «egli metterà il suo cuore, la sua immaginazione, la sua emozione in cima del suo pennello», o di qualunque altro sia lo strumento dell’arte sua; e allora la sua tela, o la sua statua, o il suo inno ci rapiranndin una estasi di entusiasmo che accendeva l’animo del pittore, dello scultore, o del poeta, mentre egli concepiva il disegno dell’opera sua.

Tutto questo è indiscusso, ed è tanto indiscusso da esser quasi volgare. Nondimeno non era inutile richiamarlo, perchè, se non mi inganno, ci dà la risposta al quesito che ci occupa e ci interessa: in ch: cosa consiste la specifica caratteristica dell’arte sacra cristiana. Basterà cioè che ci domandianio in che cosa consiste la specifica caratteristica del sentimento religioso cristiano della passione cristiana, dell’entusiasmo cristiano.

E a questa domanda la risposta non può essere dubbia. Il contenuto del Cristianesimo si compen-