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stra cultura, i’ nostro morale, è... seria e quindi... noiosa. Il buon regolo — con tutti i suoi difetti — calcolava ben diversamente il valore della vita: il buon regolo rimprovera questa società di fiacchi e fiaccati, che annegano nella spensieratezza vuota, il grido di dolore, l’esame coscienzioso di quel che è migliore, la ragione della vita umana., Ho accennato ai difetti della fede del regolo, e davvero ce ne sono di più di quanto non occorra. Ad esempio: insiste perchè Gesù vada al letto del figlio suo personalmente: Non poteva — come fece’ — guarire da lontano? Ancora: Spínge ed urge Gesù perchè s’affretti innanzi che il figlio muoia: dunque — nella mente del regolo — Gesù che lo poteva — medicó eccezionale — guarire ammalato, nulla ci avrebbe potuto se fosse arrivato dopo la morte. • Nella mente del regolo Gesù era ’tutto che di umanamente perfetto si poteva avere e raccogliere,. ma Gesù non era... Dio, poichè non lo credeva onnipotente. E’ per questo che Gesù — offeso da una minor ed imperfetta fede — grida il suo rimprovero non inefficace, poichè quando Gesù gli dice d’andare che il figlio è salvo, egli va sicuro della parola taumaturga. Gesù in quel caso operava chic e più miracoli: dando al figlio la sanità corporale, fece sì che il padre e la famiglia tutta credesse in lui.

Dunque la fede — viva, forte diciamo noi — del regolo non è vera fede: era la negazione della fede: Gesù l’ha detto: voi non credete. Tale fede monca, limitata, data a spizzico all’uno, all’altro dogma, a preferenza d’uno sopra qualche altro, certe divisioni, certe sottigliezze, certe restrizioni anche oggidì — tanto comuni in moltissimi cattolici — non è fede. Sarà una certa fede, non è quella a cui è data facoltà o facilità di trasferire dall’uno all’altro posto un monte. No: Questi chi così si ritengono tranquillamente ed invariabilmente cattolici offendono la essenza costitutiva della fede cattolica. Noi diamo l’assenzo dell’intelletto alla parola, rivelazione divina, non al nostro modd di vedere. Ora la rivelazione copre della sua autorità ugualmente ed indistitarnente tutti i dogmi, ed il voler scegliere, preferire, smorzare l’uno a preferenza dell’altro è

sminuire — quindi negare — l’altissima autorità che ce l’impone e l’insegna. Sono dei veri protestanti, giacchè essi pure tengono moltissimi dogmi, mentre per il libero esame altri ne escludono. Che differenza da certi cattolici?! E da simile fede non è facile cadere nel più ando freddo materialismo?... non è facile parcare alla miscredenza? E da una simile fede quale sarà la fermezza della morale? E se oggi ancora — per una forza d’ambiente, per indugio nei vecchi pregiudizi — sappiamo tutelare la vecchia e rigida morale cristiana, che sarà d’un domani svecchiato, d’un domani libero da convenzionalismi, da pregiudizi vieti, da formole che il materialismo dice passate? Ci basterà il religiosismo di certi autori, d’alcune anime superiori, la fede... nervosa della signorina moderna, della... signora salutarmente spaventata da una eccessiva... libertà di pensiero e di... morale? ili

Il regolo — alla parola di Gesù — parte sollecito Per il ritorno dal figlio. Chiede ai servi, che incontra, la conferma della propria speranza, e le vede avveraie. Dopo il controllo, la fede universale. Che dire di questo regolo? quest’ultimo è fede o mancanza di fede? Non credo che il controllo sia mancanza di fede. Se avesse dubitato, quel regolo non si sarebbe mosso dai piedi di Gesù. Chiese ciò, che sapeva essere avvenuto. Ecco tutto: innanzi alla sua paura, innanzi allo sgomento, all’ansia patita non gli pareva vera tanta gioia e miracolo: amava farsi ripetere la sua consolazione e fortuna. Non così in molti cristiani, in cui ci si disanima per il ritardo d’una grazia... temporale: ci si indispettisce innanzi ai dolori, alle prove, che Dio fa di noi e della nostra povera fede!... Con poca fedo, colla fede a cui si accompagnano i forse, i ma, i se, una lunga serie di dubbi; colla fede, che non sa imporre un sacrificio d’una occasione, d’un comodo, d’una necessità, che non la sa durare in una lotta anche facile, noi domandiamo... miracoli!... E Dio quante volte — nel tempo e nelle forme

Il Municipio di Milano ha ordinato 200 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.