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Non è facile immaginarsi il mio dolore nel trovarmi nella assoluta impossibilità di venire in loro ir’uto anche in piccolissima parte. La siccitàe le cavallette pesarono terribilmente anche sopra la MiSsione, rovinando le campagne e gli orti della medesima. Dissi ripetei loro che li avrei raccomandati ai miei amici di Milano, che tanto efficace interessamento pOntitiO alla mia povera e cara Missione. A tali mie parole si rasserenarono alquanto, ed ora attendono fiduciosi il soccorso che io ho loro promesso. Veglia, m. r. Padre provinciale, raccomandare i miei poveri figli ai nostri benefattori e li.preghi a non rifiutare l’obolo della carità loro a questi poveri affamati. aff.mo Fr. Camillo Carrarà, cappuccino Vesc. Vicario Ap. dell’Entrea Siamo sicuri che nessuno vorrà rifiutarsi di rispondere a questo commoventissime appello del Vicario apostolico della nostra Colonia Eritrea. Tute le persone di buon cuore. innanzi ’al grave ed urgente bisogno di quei popoli nostri fratelli, accorreranno in loro soccorso offrendo generosamente il proprio obolo. Le offerte si ricevono presso il Superiore del Convento dei Cappuccini, Viale Monforte, 2, Milano, e anche presso il sig. A.M. Cornelio, Monte dr Pietà, I. 5;•1(•.?

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Gli angioli della carità (Piccole serve del Sacro Cuore di Gesù). Passano umili e miti attraverso le vie rumorose liete; passano rapide e leggiere, con un mesto sorriso nel volto pallido e pensoso, ombreggiato dalla piccola cuffia monacale, là deve sciama incessante e spensierata la folla elegante e mondana; e salgono furtive quasi, su, su per lunghe e luride scale, penetrano negli anditi oscuri, deve pullulano sovente Insieme la miseria e il vizio. E nel misero tugurio ove le Piccole Serve dei Poveri entrano, sfavilla vivida una luce improvvisa: luce di amore,di carità di dolcezza infinita! Esse sanno, indovinano, intuiscono tutti i mali fisici e morali che affliggono e rodono le famiglie dei poveri: sanno lo sconforto immenso di essere infermi e di vedersi soli, abbandonati, per ore ed ore, fra il disordine inevitabile, fra le necessità di tante cose urgenti ed indispenSabili: sanno i loro cari privi del bisognevole e sovente dello stesso pane, a causa della loro malattia: e sanno l’angoscia dei medesimi di non poter curare le loro innocenti creature, perchè costretti a non mancare al lavoro quotidiano! Ed esse, veri angioli del bene entrano in queste case, riordinano, lavano, puliscono, curano gli infermi con zelo intelligente, con cristiana pietà; non temono i contagi, le infezioni, le piaghe purulente e rivoltanti. Curano le donne, i fanciulli, anche gli uomini, purchè nella casa vi sia una moglie, madre, o sorella.

Se trovano vuote le credenze — e quante volte accade! — procurano esse stesse il cibo necessario e lo preparano; portano la biancheria, le coperte, tutto! non chiedono, non accettano nulla, assolutaminte nulla, in ricambio! Lioe, si; chiedono una cosa, una cosa sacra e soave, che da a Un sottre pace e gioia serene. r-sse pregano presso gli intermi ed il loro allepiu vivo e che il malato accetta rassegnato da Dio uoiori e le pene; cime si riconcili’ col pensiero di una vita cl’oitretomoa, che dia il suo nome al padre ai ngii abbandonati... wuesto soro esse chiedono, senza insistenze indiscrece, con rara pazienza e con tatto munito, a neve compenso di tínta una vita di sacrium immensi, di raucne incredibili, di ripugnanze dolorose. u. i poveri son tanti e tanti, aumentano ogni giorno! Le piccole care Suore dei poveri dei Sacro Cuore di bega, soffrono di dover ricusare sovente aiuto e soccorsi per mancanza dei tondi necessari. A tal mine ia 1flaare Superiora ha pensato di coadiuvare ia lpro opera con azioni da L. io cime ie persone agiate e caritatevoli non mancneranno di acquistare. li caldo, tiepido appello ai cuori buoni, oggi lanciato da queste pagine ai viva canta e di buon Cuore, non anarà certamente perduto I Inviate, inviate soccorsi! La Casa di Torino (Via misericordia, 3) ne ha urgente bisogno e I’ istituto omonimo di Milano (Via menale, b) ne accogliera volentieri le offerte, essendo uno solo il loro desraerio, una soia la loro aspirazione. Voi che sapete quale sgomento e quale ananno apporta la malattia ai un vostro caro, pensate quanto pia dolorosa e tetra debba essere la condizione dei pffiiero interno, a cui tutto manca, assistenza e mezzi e comprenderete come questi angioli di bene, queste Piccole Serve siano degne dell’appoggio e della riverenza e dell’ammirazione universale! Carola Coggiola..*S.,e•••’-‘2,-, •Si

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11 sof° titolo basta ad invogliare a leggerlo, e cominciatolo, lo si unisce con un senso di piacere sereno e di schietto compiacimento. rare di essere trasportati presso i tocoiari antichi, dove la fiamma scoppietta e ride sotto l’ampia e nera cappa, circonciaci da bimbi intenti al racconto fantastico di strane ed allegre leggende. Di fuori il vento gelido sterza i casolan, rugge tra i pini gemmati ai nevischio, s’ingolfa cupo tra le gole aspre e selvaggie. Ma attorno a quel focolare pieno di luce e di faville, sbocciano i non profumati della vita e dell’amore: i vecchi narrano gravi e tranquilli, i giovani. odono sorridenti e felici. Un’ingenua impronta di umorismo gentile zam