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Anno XIII. 10 Gennaio 1914. Num. 2.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Biagio Pascal (continuazione e fine). La Protezione degli Italiani all’Estero.
Religione. —Vangelo della I domenica dopo l’Epifania. Protezione della giovane. — Errata corrige.
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Un caso pietoso. — Opera Pia Catena. — Società La Formica.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Biagio Pascal


Continuazione e fine del numero i.


Come egli entrò nel settimo lustro, la sua salute, che di quando in quando gli aveva lasciata qualche rara tregua, andò inesorabilmente peggiorando. Furono quattro anni di inenarrabili sofferenze, che lo separarono dal dì della sua morte.

Durante cotesto tempo, si capisce, egli non potè applicarsi al lavoro: ed il più gran rammarico che recò nella tomba fu di dover trascurare e lasciare incompleto quello stupendo libro di morale religiosa che i suoi editori, forse troppo semplicemente, intitolarono Pensées. Unica eccezione che gli venne dato di fare, fu quella mercè la quale egli risolse, in una lunga notte insonne, tanto per trovare, come egli disse, una distrazione ed un sollievo ai suoi dolori fisici, i problemi inerenti alla cosidetta cicloide, che, in linguaggio scientifico, è la curva descritta nello spazio dal perno, di una ruota gigante sopra unì determinata linea. Era la sua imperiosa tenerezza per le matematiche, che risorgeva in lui, accasciato dal male, e che lo soccorreva presso al suo capezzale come una dolce madre.

Non potendo lavorare, egli si struggeva ogni giorno più per raggiungere quella perfezione spirituale onde voleva essere accompagnato nel breve cammino che lo separava dalla soglia di Dio. Una delle pratiche più costanti e più tormentose per lui, ad esempio,

l’assistenza che ad ogni costo voleva fosse recata ai poveri. Egli cercava di sprovvedersi di tutto quanto gli sarebbe stato necessario per, curare la propria salute; e i famigliari dovevano usargli dolce violenza, e talvolta anche l’inganno, perchè non ne soffrisse.

Intanto, la vita lo abbandonava lentamente, ogni LUIGI XIV. giorno, senza soste. Due mesi prima che esalasse l’estremo respiro, fu preso da un disgusto infinito per ogni sorta di cibo e di medicine. Continue acutissime coliche lo travagliavano, e facevano deperire il suo organismo a vista d’occhio. Ma neppure in così fatte miserande condizioni, egli volle dimenticare il suo grande amore per i poveri. Umiliandosi d’essere amorosamen-