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388 IL BUON CUORE


Religione


Domenica quarta d’Avvento

Testo del Vangelo.

Gesù avvicinandosi a Gtrusalemme, arrivati che furono a Belfage al monte Oliveto, allora gesù mandò due discepoli, dicendo loro: Andate nel,castello, che vi sta dirimpetto, e subito troverete legata un’asina, e con essa il suo asinino; scioglietela, e conducetemela. E se alcuno vi dirà qualche cosa, dite che il Signore ne ha bisogno e subito ve li rimetterà. Or tutto questo seguì, affinchè si adempisse quanto era stato detto dal profeta, che disse: Dite alla figliuola di Sion: Ecco che il tuo re viene a te mansueto, cavalcando un’asina ed un asinello, puledro di un’asina da giogo. I discepoli andarono e fecero come aveva loro comandato Gesù e menarono l’asina e l’asinello, e misero sopra di essi le loro vestimenta e lo fecero montar sopra. E moltissimi delle turbe disteser le loro vesti per la strada; altri poi tagliavano rami dagli alberi, e li gettavano per la strada. E le turbe che procedevano, e quelle che andavangli dietro, gridavarc dicendo: Osanna al Figliuolo,di David; benedetto Colui che viene nel nome del Signore Osanna nel più alto de’ Cieli. (S. MATTEO, Cap. 21).

Pensieri

II comando con cui Gesù impone al padrone, che lasci libera l’asina coll’asinello perchè se ne deve lui medesimo servire, ci dice che sugli uomini egli ha un potere incontrastato. Nell’asina e nel capriccioso sutpigale i SS. Padri hanno sempre voluto vedervi il genere umano, somigliantissimo del resto a queel bestie per la meschinità dell’essere, per i soddisfacimenti brutali e per la cocciutaggine nell’avversione a Dio, nel tenersi lontano dalla sua santa legge, ostinazione, che noi troviamo come una caratteristica propria di quell’animale. E l’uomo s’era riparato in un castello — come quello che si innalzava di contro agli apostoli — castello di cattiverie, di pregiudizi che aumenta aumenta ogni giorno terribilmente. Là dentro vi si trincera, quasi a difesa l’uomo, là dentro vi sta legato dalle terribili catene delle sue passioni, là dentro vi conduce una vita ben dolorosa. Oh! come è ben ritratto nelle due bestie l’uomo peccatore! A volta, allorchè in quell’orribile castello vi tenta penetrare un’azione di luce, di vita, il padrone vi

si oppone. Oh!! sempre nell’azione, che il mondo tenta coi suoi propri mezzi scientifici od altro, sempre l’uomo ha trovato ostacoli insuperabili. Fuvvi tempo che l’uomo fu richiamato ai migliori più alti destini e l’uomo ricadde più pesante e flacido di prima. Sorsero altri con voce di forti esempi... nulla si fece. L’uomo innanzi ai piùbelli, arditi ideali si tiene entusiasta talvolta, indifferente quasi sempre, solo ha potuto alzarsi, lottare quando Gesù ha realizzato coi suoi esempi un ideale di vita cristiana, quando L’ideale ha realizzato colle sue promesse, quando colla sua dottrina, coi suoi precetti morali ha valorizzato il concetto della vita. Oh! allora, allora solo innanzi al maggior valore dato alle facoltà morali, la vita ha potuto essere apprezzata come un bene, ha potuto essere amata come un dovere, una grande responsabilità. Dopo Gesù, solo dopo Gesù si ebbe una lunga schiera di santi’ rh cultori cioè di quella parte spirito, anima, mente e cuore per cui la vita è un moto verso l’alto, verso il sublime, verso l’ideale sì, ma ancora verso il reale assoluto, verso Dio, la nostra sola felicità.

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E per converso basta osservare come il mondo intenda la. vita. Senza fare una lunga discussione la vita o è piacere o egoismo: non ha altra concezione. Ed allora — per logica — ecco la divinizzazione della carne, ecco la apoteosi della bellezza fisica, ecco la febbre dell’oro a cui tutto si prostra, ecco lo sfruttamento, ecco la fuga del dolore, della lotta, del sacrificio. Sono quest’ultime cose inutili; anzi dannose, al concetto della loro vita.. Se questa vita s’alza alle volte innanzi al superbo fascino della virtù, ciò è effimero, passeggero... Capriccio e null’altro, fors’anche debolezze e forza di suggestione. Le nostre passioni — parimente all’asina ed all’indomito subjugale — non panno conoscere freni, impedimenti umani. All’esigenze d’un uomo, d’un sistema, d’una filosofia sapranno opporre altre esigenze, altri sistemi, altre filosofie: chi le può slegare, liberare, richiamare a migliori e più alti destini è Cristo solo: Lui può dire; lui solo: Dite, che io ne ho bisogno: allora le lasceranno...

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E dalla liberazione ecco. il trionfo. Il Vangelo in un linguaggio semplice e festivo narra del trionfo di Cristo che cavalca sull’asina delle nostre passioni. Pacifico e santo trionfo: trionfo di luce, di