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Anno XII. 6 Dicembre 1913. Num. 49.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Nel cuore dell’Africa, — I Comignoli.
Religione. —Vangelo della quarta domenica d’Avvento.
Sul Poggioron della Madonnina del Domm (Poesia).
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Per i Sosdomuti. — Per la Provvidenza Materna.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


LETTERE PARIGINE


Nel cuore dell’Africa



Parigi, novembre.


L’ultimo numero delle Lectures pour Tous contiene un notevole articolo, dal titolo Dix annees de missions en Afrique, che vi riassumo nelle sue linee generali. La direzione del periodico fa precedere lo scritto del suo collaboratore dalla nota seguente, nota assai significante: «E’ un dovere patriottico segnalare i servizi che continuano a rendere alla Francia i missionari, continuando con incessante solerzia l’opera civilizzatrice che hanno intrapresa nei paesi tuttora soggetti alla barbarie. Questi eroi lottano, con grande rischio della vita, contro costumi abbominevoli che non sono ancora scomparsi totalmente dalla superficie della terra da essi disonorata. Facendo conoscere e amare la nostra lingua, i nostri costumi, il nome francese, i missionarii contribuiscono potentemente alla estensione della nostra influenza. E’ questo il modo più semplice ed eloquente di mostrare come sia necessario aiutare con tutti i mezzi questi ammirevoli collaboratori di una più grande Francia».

Dopo questo elogio, del resto assai meritato, ha
principio l’articolo di cui vi parlo, articolo che si inizia con le parole pronunciate da Felice Rocquain a conclusione della relazione presentata all’Accademia di scienze morali e politiche, chiamata a deliberare circa l’assegnazione di uno dei suoi premi a mons. Augonard, vicario apostolico dell’Alto-Congo francese.

«Due volte — disse in quella occasione il relatore — noi attribuimmo questo premio ad uomini che portarono la bandiera di Francia nel cuore dell’Africa a Brazzà, l’illustre esploratore, e a Marchand, l’eroico soldato. Oggi l’Accademia ha decretato lo stesso premio a mons. Augonard, il quale, attraverso prove più dure, si è recato, prima come semplice prete missionario, e poi come vescovo, su questa stessa terra africana. Oggi egli vanta trentaquattro anni di soggiorno nel Continente Nero. Se noi l’abbiamo distinto fra tutti gli uomini che hanno accettato il nobile incarico di civilizzare i popoli barbari; è per il fatto che nessun altro ha mostrato eguale amore alla Francia e all’apostolato». In queste brevi linee vi è la definizione dell’opera feconda e ammirevole compiuta dai missionari nel centro dell’Africa.

Fatta questa constatazione lo scrittore francese così continua:

«L’Europa, da circa venticinque anni, si è data alla divisione del Continente Nero. Tutte le sue regioni, anche quelle difese più ferocemente dalla natura del suolo e dal carattere degli abitanti, sono state oggetto di penetrazione. Le vie si avanzano nella profondità delle foreste vergini, i vapori risalgono le correnti dei grandi fiumi, le ferrovie stendono il loro nastro d’acciaio attraverso i deserti. In questa divisione di un mondo nuovo la Francia è stata grandemente favorita perchè ad occidente e a settentrione possiede territori, la cui superficie è dieci volte più estesa di quella della terra madre e, tutti sommati,